INPS, ecco la batosta di giugno | Centinaia di euro in meno sulle pensioni: italiani sempre più poveri

Illustrazione di una signora triste (Pixabay FOTO) - buildingcue.it
Purtroppo a giugno saranno tantissime le persone a subire una batosta. Le pensioni saranno molto più leggere rispetto agli altri mesi.
A volte capita che la pensione arrivi, ma con meno soldi del solito. E la prima reazione è sempre la stessa: “Ma perché mi hanno tolto dei soldi?”. Spesso non arriva nessuna spiegazione chiara, solo un importo più basso e tanti dubbi.
Le cause possono essere diverse. Magari un conguaglio fiscale, una trattenuta IRPEF, o un ricalcolo dell’importo dopo la verifica dei redditi. Succede anche quando cambiano le fasce ISEE, oppure se scatta la fine di qualche agevolazione legata all’età o alla situazione familiare.
Non sempre è un errore. A volte è tutto regolare, ma la comunicazione lascia a desiderare. E chi non ha familiarità con i dettagli fiscali si ritrova spiazzato, senza capire bene cosa sia successo.
In questi casi conviene rivolgersi subito all’INPS o a un patronato. Possono controllare se tutto è corretto e, se c’è stato un errore, aiutare a sistemarlo. Perché anche 20 o 30 euro in meno, per chi vive solo di pensione, fanno la differenza eccome.
Quando la pensione si accorcia…
Capita di aprire il cedolino della pensione e… sorpresa: l’importo è più basso. Nessuna mail, nessuna lettera, solo numeri che non tornano. E la prima reazione è quella di sempre: “Ma che diavolo è successo?”. Per molti pensionati italiani, questo scherzetto si è presentato proprio a giugno 2025.
Secondo quanto raccontato da Brocardi.it, l’INPS ha applicato dei tagli legati a nuove regole introdotte con la Legge di Bilancio 2025. In parole povere, sono saltate alcune detrazioni fiscali, tipo quelle per i figli a carico che hanno passato i 30 anni o per altri familiari che non risultano più “a carico” secondo i nuovi criteri. Il risultato? Meno detrazioni, meno soldi in tasca.
Come rimediare?
Le trattenute possono dipendere da un bel po’ di cose: conguagli fiscali, cambi nelle fasce ISEE, o modifiche alle detrazioni per famiglia a carico. Tipo: se un figlio supera i 30 anni o un genitore non vive più sotto lo stesso tetto, puff, saltano i benefici. E l’importo si riduce senza troppi complimenti.
Per non restare spiazzati, conviene controllare il cedolino con calma – magari con qualcuno che ci capisce davvero – e, se ci sono dubbi, farsi aiutare da un patronato o chiedere direttamente all’INPS. In certi casi si può anche recuperare qualcosa, presentando i documenti giusti. Ma bisogna muoversi in fretta. Perché quando ogni euro conta, anche una piccola differenza può fare la sua bella fatica a fine mese.