Bollette, arrivano le sassate proprio alle porte dell’estate | Ora la fornitura idrica costerà quanto un gioiello
Purtroppo le bollette continuano a mietere vittime, e la situazione non è più gestibile. Ma cosa sta succedendo?
Quando le bollette iniziano a diventare pesanti, lo senti subito. Apri la busta (o l’app) e ti prende un colpo. Luce, gas, acqua… tutto sembra aumentare, anche se si fa attenzione. E la sensazione è quella di non riuscire mai a stare dietro alle spese.
Ci sono periodi in cui pesa di più: d’inverno col riscaldamento, d’estate con il condizionatore. Ma a volte non è solo colpa dei consumi. Spesso ci sono rincari, tasse, costi fissi che si infilano lì e gonfiano il conto finale, quasi senza accorgersene.
In questi casi, una soluzione può essere controllare bene le offerte attive, magari cambiare gestore, o capire se ci sono bonus a cui si ha diritto. A volte basta poco per alleggerire un po’ il peso, ma bisogna starci dietro.
E poi, se proprio diventa troppo, è importante parlarne: ci sono associazioni, sportelli comunali, anche i CAF, che possono dare una mano. Perché nessuno dovrebbe trovarsi a scegliere tra pagare una bolletta e fare la spesa.
Un lusso incredibile
A volte basta aprire la bolletta per rovinarsi la giornata. E sì, stavolta tocca a quella dell’acqua. Nel 2025, come riportato da tg24.sky.it, si parla di aumenti medi intorno al 5%, ma in certe città si può arrivare anche al 9%. Per una famiglia di tre persone con un consumo standard (circa 180 metri cubi all’anno), la spesa media passa da 473 a 497 euro. Non sembrano cifre esagerate a prima vista, ma mese dopo mese… pesano, eccome.
Il problema è che i rincari non colpiscono tutti allo stesso modo. Al Centro, ad esempio, si arriva a picchi di 681 euro all’anno, che è la cifra più alta a livello nazionale. Al Nord Est si sale del 7%, al Nord Ovest del 6,5%, e anche al Sud e nelle Isole non si scherza: +4,5% in media. Tra le città più care spuntano Livorno (844 euro l’anno!), Frosinone e Pisa. Le più economiche? Trento con 193 euro e Milano con 205. Una bella differenza, a parità di… acqua.
Cosa sta succedendo?
Dietro questi rincari, però, non ci sono solo i costi dell’acqua in sé. In tante zone, come riportato da tg24.sky, soprattutto al Sud, le reti sono vecchie, piene di perdite e poco efficienti. Si parla di una dispersione media nazionale del 45,5%, ma in alcune regioni – tipo Calabria e Sicilia – si supera pure il 65%.
In pratica, metà dell’acqua si perde prima ancora di arrivare al rubinetto. E tutto questo si traduce in costi più alti per tutti. A peggiorare le cose c’è anche la scarsità di investimenti. Al Sud si spendono in media 30 euro l’anno per abitante per migliorare le infrastrutture, mentre al Centro-Nord si arriva a 95 euro.