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Truffa delle chiavi, migliaia di italiani fregati in auto | Credevano di averle chiuse, ma il segnale era disturbato: hanno perso tutto

Chiavi auto

Mai dare per scontato (canva.com) - www.buildingcue.it

Credevate di averla chiusa? Un dispositivo vi inganna e ruba tutto: la truffa che sta colpendo migliaia di malcapitati.

Nella nostra società ultra-connessa, dove la tecnologia permea ogni aspetto della vita quotidiana, anche i furti si sono evoluti in chiave digitale.

I ladri di oggi non scassinano più le auto con arnesi da scasso: ora basta un segnale elettronico manipolato, una falsa sensazione di sicurezza, un semplice click mancato.

Mentre il proprietario si allontana tranquillo, pensando che la sua auto sia protetta, qualcun altro la svuota in un batter d’occhio.

Una nuova forma di criminalità si diffonde silenziosamente nelle aree di sosta delle autostrade italiane, come se non ne avessero già abbastanza.

La nuova tattica

Come riportato da Udine Today, la polizia ha arrestato tre cittadini georgiani specializzati in una tecnica sofisticata ma efficace: l’uso di un “jammer“, un disturbatore di frequenze capace di bloccare il segnale delle chiavi elettroniche. Il loro metodo era il seguente: si appostavano nelle aree di servizio, attivavano il dispositivo mentre le vittime chiudevano l’auto e, una volta che queste si allontanavano, entravano indisturbati per derubarle.

Il 9 luglio, la loro attività è cessata grazie all’intervento congiunto della Squadra Mobile di Udine e della Polizia Stradale, che li ha bloccati nell’area di servizio Arino Ovest, vicino Venezia. All’interno dell’auto a noleggio usata per i furti, gli agenti hanno trovato due computer portatili – di cui i fermati non conoscevano le password –, una macchina fotografica professionale, coltelli e 3. 990 euro in contanti. Elementi che, secondo la Questura, indicano un’attività illecita ben organizzata.

Powerbank
Sembra una powerbank (canva.com) – www.buildingcue.it

Episodi precedenti potenziali

Secondo la fonte, il jammer in loro possesso sembrava un normale powerbank, ma era in grado di interferire con le frequenze tra la chiave e l’auto, impedendone la chiusura automatica. In pratica, le portiere rimanevano aperte anche se l’utente era convinto di averle chiuse: la polizia ha pubblicato un video per avvisare i cittadini e invita chiunque si trovi in aree di sosta – autogrill, centri commerciali o luoghi turistici – a controllare manualmente la chiusura delle portiere, senza fidarsi solo del telecomando.

Le indagini hanno collegato i tre uomini ad altri episodi simili, avvenuti nei giorni precedenti lungo l’Autostrada del Sole; in Toscana, ad esempio, erano stati rubati computer portatili e denaro contante in due diverse aree di servizio. Le autorità stanno ora cercando di identificare tutte le vittime di questa truffa tecnologica e di restituire loro gli oggetti rubati. In conclusione, il caso dimostra come la tecnologia, se non usata con attenzione, possa diventare un’arma a doppio taglio. E che i furti più moderni si realizzano senza nemmeno forzare una serratura.