TARI, costo totalmente abbattuti | Aspettare il Governo era impossibile: se vivi qui non la paghi più

Tassa rifiuti (Depositphotos foto) - www.buildingcue.it
I residenti di quest’area non dovranno pagare più la Tari. Ecco il motivo, ma non dipende assolutamente dal governo.
La TARI, ovvero la tassa sui rifiuti, è un tributo comunale che ogni cittadino o azienda è tenuto a pagare per finanziare il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti urbani. Introdotta nel 2014 come parte della IUC (Imposta Unica Comunale), la TARI è legata alla superficie dell’immobile e alla sua destinazione d’uso, perciò famiglie, negozi, uffici o industrie pagano in base a quanto spazio occupano e a quanto rifiuto producono.
La finalità della TARI è semplice ma fondamentale: garantire che i rifiuti vengano gestiti in modo sicuro, igienico e sostenibile. Tuttavia, questa tassa è spesso oggetto di critiche, soprattutto quando i costi non sembrano riflettere la qualità del servizio offerto o quando non si premia abbastanza chi fa la raccolta differenziata con impegno.
In alcune città, infatti, chi produce meno rifiuti o differenzia meglio paga tanto quanto chi non lo fa, generando un senso di ingiustizia. Per questo, molti esperti e amministrazioni locali stanno studiando soluzioni più eque, come la “tariffa puntuale”, dove si paga in base alla quantità effettiva di rifiuti indifferenziati prodotti.
Migliorare il sistema TARI significa non solo gestire meglio i rifiuti, ma anche promuovere una cittadinanza più responsabile e attenta all’ambiente. Un altro aspetto importante della TARI è il suo impatto sociale ed economico sulle famiglie e sulle attività produttive, soprattutto in tempi di crisi.
Agevolazioni o esenzioni
Per alcune categorie di cittadini, come le famiglie numerose, gli anziani soli o le piccole imprese in difficoltà, il peso di questa tassa può diventare significativo. Per questo motivo molti Comuni prevedono agevolazioni o esenzioni parziali, basate sul reddito ISEE o su condizioni particolari.
Allo stesso tempo, la TARI può anche diventare uno strumento educativo, se collegata a iniziative ambientali e campagne di sensibilizzazione: conoscere il costo reale dei rifiuti aiuta a prenderne maggiore consapevolezza e a cambiare comportamenti quotidiani, riducendo sprechi e inquinamento.
Loro non la pagano
Un esempio è il Comune di Agnadello, in provincia di Cremona, che ha introdotto il Bonus Tari UND, rivolto alle utenze non domestiche, cioè alle attività commerciali e artigianali locali, per abbattere completamente il costo della tassa grazie a un fondo di 7.000 euro stanziato per il 2025.
Per beneficiare del bonus, le imprese incluse nelle categorie Ateco previste devono presentare una domanda al Comune di Agnadello entro il 30 luglio, mentre per le nuove attività la richiesta va fatta entro 30 giorni dall’apertura. Il sindaco Stefano Samarati ha inoltre annunciato l’intenzione di istituire un bonus Tari dedicato anche alle famiglie che non rientrano nell’agevolazione nazionale, per garantire un sostegno più ampio alla comunità.