Targhe, è cambiato tutto | Con le nuove norme, se vuoi circolare la devi personalizzare: è obbligatorio ma la paghi tu

Targa auto (Depositphotos foto) - www.buildingcue.it
Ecco come sono cambiate le norme riguardo le targhe delle auto. Se paghi una cifra puoi personalizzarla come vuoi.
Le targhe delle auto non sono semplici combinazioni di lettere e numeri: rappresentano l’identità ufficiale di ogni veicolo. Ogni automobile, moto o mezzo immatricolato in Italia è infatti associato a una targa, che consente di identificarlo univocamente.
Questo sistema è essenziale per garantire il controllo e la sicurezza su strada, poiché permette alle autorità di risalire al proprietario in caso di infrazioni, incidenti o crimini. Nel tempo, anche le targhe hanno subito delle trasformazioni. Fino al 1994, in Italia veniva riportata la sigla della provincia, mentre oggi le targhe sono composte da due lettere, tre numeri e altre due lettere.
Questo sistema alfanumerico è stato pensato per durare nel tempo e garantire milioni di combinazioni disponibili. Le targhe raccontano anche un pezzo di storia, diventando a volte oggetti da collezione, specie quelle più antiche.
Le targhe personalizzate, molto diffuse in altri Paesi, in Italia sono ancora vietate per motivi di ordine pubblico e praticità amministrativa. Tuttavia, nel mondo digitale attuale, il dibattito si riapre: alcuni chiedono più libertà di scelta, altri temono che si perda la funzione principale, quella identificativa.
La loro funzione
In ogni caso, le targhe restano un elemento chiave per la gestione del traffico e della legalità su strada. Oltre alla loro funzione identificativa, le targhe svolgono anche un ruolo importante nella lotta contro i reati legati alla circolazione stradale.
Grazie ai sistemi di videosorveglianza e ai varchi elettronici presenti in molte città, è possibile monitorare in tempo reale il passaggio dei veicoli, verificare se sono assicurati o revisionati, o se risultano rubati. Questo strumento si rivela fondamentale anche per la gestione della mobilità urbana, dei parcheggi e per l’applicazione delle zone a traffico limitato.
Come puoi personalizzarle
Come riportato su brocardi.it, l’introduzione del contrassegno identificativo per i monopattini elettrici rappresenta un passo decisivo verso una mobilità urbana più sicura e controllata. Fino ad oggi, questi mezzi erano spesso difficili da sanzionare o monitorare, proprio per la mancanza di un sistema di identificazione. Il nuovo contrassegno, obbligatorio e personale, consentirà alle autorità di collegare ogni mezzo al suo utilizzatore, favorendo una maggiore responsabilizzazione dei conducenti e una gestione più efficace delle infrazioni, soprattutto nei casi di incidenti o parcheggi irregolari.
La possibilità per i Comuni di individuare aree di sosta, anche tramite coordinate GPS, aiuta a regolamentare l’uso dei monopattini senza limitarne eccessivamente la diffusione. Le sanzioni previste, da 41 a 168 euro per il parcheggio e da 100 a 400 euro per la mancanza o l’irregolarità del contrassegno, sottolineano la volontà del legislatore di rendere questi mezzi compatibili con il rispetto delle regole.