STOP al consumo di PASTA | Quella che trovi nei supermercati è da evitare: l’hanno richiamata tutta per rischi elevati

Pasta e pericoli (Depositphotos foto) - www.buildingcue.it
Intervento di richiamo su un prodotto alimentare distribuito in Italia: segnalata un’anomalia legata a questa pasta.
Nel vasto universo del cibo, ci si affida a molti elementi. Gli ingredienti contano, certo. Anche il marchio ha il suo peso. Ma c’è un aspetto spesso sottovalutato: l’etichetta. È quella che ci dice cosa stiamo per consumare, ma anche come conservarlo e usarlo correttamente. Un dettaglio, ma fondamentale.
Quando lì qualcosa non torna, l’attenzione si alza subito. Il sistema di controllo italiano è tra i più rigidi d’Europa, e non appena emerge un’anomalia scatta il protocollo. Si tratta di una misura preventiva che tutela prima di tutto il consumatore. Ed è un meccanismo che, per quanto rigoroso, rassicura per la sua efficienza.
Chi acquista ha diritto a tutte le informazioni necessarie. A volte basta una svista, un errore di stampa o una dicitura mancante. Tuttavia, anche un piccolo inciampo può generare dubbi e incertezza. E oggi, più che mai, chi fa la spesa pretende trasparenza assoluta.
Situazioni simili si sono verificate anche in passato, e il copione è sempre lo stesso: allarme tra i clienti e intervento immediato delle autorità. Non serve una contaminazione per far scattare l’allerta: basta un dettaglio fuori posto per far scattare il ritiro.
Una svista che non passa inosservata
In alcuni casi si agisce per prudenza, per evitare ripercussioni più ampie. Qui il problema sembra essere nato in fase di confezionamento o nella logistica del magazzino: una confusione nei passaggi finali prima dell’arrivo nei punti vendita. Anche se il prodotto in sé è sicuro, va comunque sistemato tutto ciò che riguarda la sua corretta identificazione.
Non è solo una questione normativa, ma anche di fiducia. Le persone hanno il diritto di sapere con esattezza cosa stanno acquistando. Il comunicato ufficiale, diffuso rapidamente, dimostra che il sistema di controllo non sottovaluta nemmeno gli errori più marginali.
Il prodotto richiamato
Qualche tempo fa ilgigante.net ha pubblicato un richiamo particolare: parliamo di un lotto di tortellini “Prosciutto crudo e Parmigiano Reggiano 250g”, marchio FINI – Antica Bottega. Tutto in regola a livello di qualità, nessun rischio, però… etichetta solo in lingua croata. Quindi non c’erano le informazioni obbligatorie in italiano, quelle che per legge devono essere ben visibili per chi compra in Italia. E il consumatore perciò non può sapere con certezza cosa ci sia dentro. Il lotto in questione — BL3252R — è stato prodotto dal Gruppo FINI S.p.A. a socio unico nello stabilimento di via Confine 1583, Ravarino (MO), e riportava come data di scadenza il 14 novembre 2025.
Non c’è stato nessun allarme alimentare, ma la vendita è stata comunque bloccata. Il richiamo è stato fatto a scopo precauzionale, perché — lo ripetiamo — il prodotto è sicuro e rispetta gli standard di sicurezza alimentare. Però la sua etichetta non è adatta al nostro mercato, poiché non conforme alla comprensione da parte del consumatore italiano, tutto qui.