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Stonehenge, il mistero diventa ancora più fitto | Quello che sembrava essere frutto della natura, non lo è: ricercatori si fiondano sull’esoterismo

Illustrazione di Stonehenge (Canva FOTO) - buildingcue.it

Illustrazione di Stonehenge (Canva FOTO) - buildingcue.it

Questo sito archeologico è forse il più affascinante al mondo, per via soprattutto dei misteri ancora non del tutto svelati.

Stonehenge è uno di quei posti che affascinano subito, anche se non si sa bene il perché. Un cerchio di pietre piantate nella campagna inglese, che da secoli fa parlare archeologi, astronomi e turisti curiosi. 

Alcuni dicono fosse un osservatorio astronomico, altri parlano di un santuario religioso, forse legato ai riti solari. Le pietre, enormi e pesantissime, arrivano da decine di chilometri di distanza. Eppure sono lì, perfettamente allineate, da oltre 4.000 anni.

Quel che è certo è che Stonehenge è diventato un simbolo. Di mistero, di ingegno antico, ma anche di una civiltà che non ha lasciato scritti, solo queste tracce scolpite nella terra.

Ancora oggi, nessuno ha una risposta definitiva. Ma forse è proprio questo il bello: non sapere tutto, ma continuare a cercare. Perché Stonehenge non è solo un monumento… è una domanda rimasta aperta nel tempo.

Quelle pietre che non smettono di stupire

Stonehenge è uno di quei posti che, anche se li conosci solo da foto o documentari, riescono comunque a colpire. C’è qualcosa in quelle pietre alte, disposte in cerchio, che trasmette un senso di mistero difficile da spiegare. Non si sa con esattezza chi l’abbia costruito, né perché, ma resta il fatto che è lì, da oltre 4.000 anni, a sfidare il tempo e la logica.

E proprio quando si pensa che ormai non ci sia più nulla da scoprire, spunta fuori un dettaglio nuovo. Come riportato da Everyeye Tech, si tratta di un’incisione mai notata prima, un’origine diversa da quella ipotizzata… o un masso dimenticato. Insomma, questo dettaglio è molto interessante.

Illustrazione di Stonehenge dall'alto (Canva FOTO) - buildingcue.it
Illustrazione di Stonehenge dall’alto (Canva FOTO) – buildingcue.it

Cosa è stato scoperto?

Come riportato da Everyeye Tech, l’ultima novità riguarda un blocco chiamato Newall Boulder, custodito per anni in un museo e quasi passato inosservato. Osservandolo con scanner 3D, alcuni studiosi hanno notato dei solchi sulla superficie: non sembrano frutto dell’erosione naturale, ma veri e propri segni realizzati dall’uomo. E non con strumenti moderni, ma con utensili preistorici. Questi dettagli rafforzano l’idea che Stonehenge non sia stato affatto modellato dal caso, ma costruito con cura, intenzione.

Non solo: uno studio dell’Università di Aberystwyth ha praticamente archiviato l’ipotesi che i blocchi, soprattutto i celebri bluestones, siano stati trasportati dai ghiacciai. Attraverso la forza umana. Gente che ha spostato pietre pesantissime per oltre 200 chilometri, partendo dal Galles sud-occidentale.