Sicurezza scolastica in Italia: il 90% degli edifici fuori norma secondo Tuttoscuola

Illustrazione di una scuola (Canva FOTO) - buildingcue.it
Tuttoscuola, attraverso un dossier, mette in evidenza alcune problematiche legate alle nostre scuole. E la sicurezza è il tema più “caldo”.
Ogni anno, a settembre, milioni di studenti varcano le soglie delle loro scuole. È un rito collettivo che segna la fine delle vacanze e l’inizio di un nuovo percorso. Ma dietro le campanelle che suonano e le aule che si riempiono, c’è una domanda che raramente riceve l’attenzione che merita: quanto sono sicuri quegli edifici?
Il patrimonio immobiliare scolastico italiano è vasto, quasi una seconda casa per milioni di ragazzi, insegnanti e lavoratori. Un universo fatto di muri, corridoi, palestre, laboratori che dovrebbero garantire un ambiente protetto e affidabile. Eppure, i numeri raccontano una storia diversa, meno rassicurante.
Negli ultimi decenni non sono mancati episodi dolorosi che hanno lasciato un segno, come il crollo del liceo Darwin di Rivoli. Gli incidenti hanno fatto emergere fragilità strutturali che difficilmente si possono ignorare. Nonostante questo, il miglioramento procede a rilento, e troppo spesso solo dopo emergenze.
E qui si arriva al punto. I dati ufficiali più recenti, pubblicati dal Ministero dell’Istruzione e analizzati da Tuttoscuola, rivelano un quadro difficile da digerire: la stragrande maggioranza degli edifici scolastici non possiede tutte le certificazioni di sicurezza previste dalla legge.
Un patrimonio fragile
Secondo il dossier di Tuttoscuola, su quasi 40.000 edifici scolastici statali, ben 36.088 non dispongono di una o più delle cinque certificazioni obbligatorie. Si tratta di documenti fondamentali come il certificato di agibilità, la prevenzione incendi, l’omologazione della centrale termica, oltre al piano di evacuazione e al documento di valutazione dei rischi.
Il dato più sconcertante riguarda i cosiddetti edifici “totalmente irregolari”: 3.588 strutture, pari al 9% del totale, non possiedono nessuna delle certificazioni previste. In quelle mura, ogni giorno, si muovono circa 700.000 persone tra studenti e personale. È difficile non pensare a quanto questo ponga un problema non solo di sicurezza pratica, ma anche di fiducia verso le istituzioni che dovrebbero garantire standard minimi.
Cifre, mappe e cause
Il quadro diventa ancora più complesso guardando la distribuzione geografica. Secondo l’analisi, quasi i due terzi degli edifici totalmente irregolari si trovano nel Mezzogiorno, pur ospitando solo il 38% delle scuole italiane. E nelle aree a rischio sismico, la situazione è ancora più delicata.
Le ragioni di questa condizione sono molteplici e stratificate nel tempo: scarsità di fondi, procedure burocratiche che rallentano l’utilizzo delle risorse, edifici nati con destinazioni diverse e adattati solo successivamente a uso scolastico, oltre all’età media elevata delle strutture , spesso oltre i sessant’anni, con più di 1.500 edifici risalenti addirittura a prima del 1920. Il risultato è che oggi, nonostante i fondi del PNRR e gli sforzi annunciati, la fotografia resta impietosa: meno di un edificio su dieci è realmente a norma.