Se hai in casa questi termosifoni non accenderli | Le bollette si alzano a dismisura: rischi di perdere più di 500€
I termosifoni possono causare forti consumi. Come fare per evitare la stangata e non rischiare un inverno rigido? (Pexels Foto) - buildingcue.it
I termosifoni possono causare forti consumi. Come fare per evitare la stangata e non rischiare un inverno rigido?
L’utilizzo dei termosifoni in Italia è regolamentato. La norma divide il territorio in sei zone climatiche (da A a F) in base ai gradi-giorno, un parametro meteorologico che misura l’entità e la durata del freddo.
La suddivisione determina il periodo specifico dell’anno e il numero massimo di ore giornaliere in cui gli impianti di riscaldamento possono essere accesi, per l’efficienza energetica e il contenimento dei consumi.
Le zone più fredde consentono l’accensione per un periodo più lungo, che va dal 15 ottobre al 15 aprile, per un massimo di 14 ore al giorno. Al contrario, le zone più calde (Zona A, come Lampedusa) hanno il periodo più breve, dal 1° dicembre a l 15 marzo, limitato a 6 ore quotidiane.
Nella Zona F, che comprende le aree alpine più fredde, non sussiste alcuna limitazione di orario o periodo, a causa della severità del clima. Al di là dei limiti di accensione e spegnimento, la normativa stabilisce anche le temperature massime consentite all’interno degli edifici. Come funziona?
I limiti di legge
Per le abitazioni, il limite è fissato a 20°C, con una tolleranza de 2°C, mentre per gli edifici industriali e artigianali il limite scende a 18°C. Il rispetto di questa soglia assicura il comfort necessario e aiuta anche a ridurre i consumi.
Altre pratiche consigliate sono il controllo della caldaia, l’installazione di pannelli riflettenti dietro i termosifoni e l’evitare di ostacolare la diffusione del calore con mobili o tendaggi. Se non cambi il termosifone, quanto rischi di spendere? Non stai risparmiando come potresti pensare.

Il caso
Secondo ioss.it, continuare a utilizzare termosifoni obsoleti potrebbe portare a una perdita totale di 500 euro all’anno. L’ENEA indica che la scelta del sistema di radiatori può influenzare i consumi fino al 30%, con risparmi di centinaia di euro. Concentrarsi solo sull’estetica o sul prezzo potrebbe portare a un investimento controproducente. Le pompe di calore lavorano in modo ottimale a temperature dell’acqua tra 35°C e 50°C.
Costringere questa tecnologia a operare a 65°C o 70°C riduce l’efficienza del 40% o 50%. I termosifoni di ultima generazione risolvono questo problema con superfici di scambio ampliate o ventole, con lo stesso comfort con acqua più fredda. Questo permette alle pompe di calore di funzionare al loro massimo. Le valvole termostatiche digitali e i termostati smart riducono i consumi, grazie a la gestione del calore stanza per stanza.
