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Scoperta archeologica che lascia tutti senza fiato | Quando furono costruite, queste statue enormi camminavano

Illustrazione di alcune statue (Canva FOTO) - buildingcue.it

Illustrazione di alcune statue (Canva FOTO) - buildingcue.it

Queste statue sono interessantissime, soprattutto dal punto di vista archeologico. Ciò che hanno rivelato è estremamente interessante.

Le statue antiche non erano solo opere d’arte: erano veri e propri messaggeri di idee, simboli e potere. Ogni figura scolpita nella pietra raccontava qualcosa del tempo in cui è nata, dai miti agli dèi, fino ai sovrani che volevano lasciare un segno eterno.

Nell’antichità, rappresentare il corpo umano significava più che mostrare la bellezza: era un modo per avvicinare l’uomo al divino. Le proporzioni perfette, gli sguardi immobili, i gesti solenni servivano a trasmettere armonia, forza e spiritualità.

Molte statue erano anche strumenti politici. I faraoni egizi, gli imperatori romani o i tiranni greci facevano scolpire la propria immagine per affermare autorità e immortalità. L’arte diventava così un mezzo di propaganda, capace di parlare a tutti, anche a chi non sapeva leggere.

Oggi quelle statue non sono solo reperti da museo: continuano a parlarci, silenziosamente, del bisogno umano di essere ricordati. Dietro ogni volto di marmo o bronzo, c’è sempre un’idea di eternità che ancora ci affascina.

Quando le pietre sembrano vive

Da secoli le statue dell’Isola di Pasqua, i celebri Moai, alimentano domande e leggende. Come sono state spostate? E, soprattutto, come hanno fatto gli abitanti di Rapa Nui, senza macchinari moderni, a portarle per chilometri fino alle coste? Le teorie si sono moltiplicate: c’è chi parla di rulli di legno, chi di slitte, chi di poteri magici. Ma dietro il mistero si nasconde probabilmente qualcosa di più concreto, anche se non meno affascinante.

Secondo un nuovo studio pubblicato sul Journal of Archaeological Science, i Moai non venivano trascinati, ma “camminavano”. Sì, proprio così: le statue sarebbero state progettate per oscillare e muoversi in avanti, come se dondolassero passo dopo passo. Una teoria che riporta alla luce un’antica tradizione orale dell’isola, secondo cui le statue si spostavano da sole, quasi animate da uno spirito.

Illustrazione di alcune statue Moai (Canva FOTO) - buildingcue.it
Illustrazione di alcune statue Moai (Canva FOTO) – buildingcue.it

Un segreto interessante

Come riportato da Wired, per dimostrarlo, un gruppo di ricercatori guidato da Carl Lipo e Terry Hunt ha costruito una replica in laboratorio: oltre quattro tonnellate di pietra, mosse da una squadra di circa 18 persone. Con l’aiuto di corde e movimenti sincronizzati, la statua è riuscita a “camminare” per alcuni metri, oscillando da un lato all’altro in modo sorprendentemente stabile.

Il trucco, spiegano gli autori, è tutto nella forma dei Moai: la base leggermente curva e il baricentro spostato in avanti permettono quel movimento controllato, senza bisogno di trascinamento. Anche le strade di Rapa Nui sembrano confermare questa ipotesi: erano larghe e levigate, pensate forse per facilitare proprio quel tipo di spostamento. È come se l’intero paesaggio fosse stato progettato per accompagnare il viaggio delle statue verso la costa.