Ritrovata la leggendaria “creatura succhia sangue” | Nascosta da 50 anni: esistono davvero ed hanno sembianze umane

Riscoperta creatura succhia sangue (Canva foto) - www.buildingcue.it
Scoperta sconcertante riapre l’enigma delle misteriose “creature succhia sangue” dalla forma umana. Scopri i dettagli.
Certe storie sembrano fatte per restare chiuse nei libri di folklore, raccontate a bassa voce nelle notti d’estate attorno a un fuoco. Sono storie che parlano di creature strane, a metà tra l’uomo e l’animale, capaci di suscitare timore e curiosità in chi le ascolta. Ma cosa succede quando qualcosa di simile viene ritrovato davvero?
Nel tempo, la scienza ha sempre preso le distanze da queste leggende. Tuttavia, a volte la realtà sa essere molto più bizzarra di quanto si possa immaginare.
Soprattutto quando ci si imbatte in qualcosa che, almeno all’apparenza, sembra uscito da una di quelle vecchie storie che nessuno ha mai davvero dimenticato.
Un’università, un vecchio edificio in ristrutturazione, e una creatura che nessuno si aspettava di trovare. È così che è iniziato un nuovo capitolo per una leggenda che sembrava ormai superata, ma che oggi torna a far parlare di sé.
Un ritrovamento fuori dall’ordinario
Nel 2018, durante i lavori nel seminterrato del Cook-Seevers Hall alla Michigan State University, alcuni operai si sono imbattuti in qualcosa di inquietante: una creatura mummificata con mani simili a quelle umane, accanto a una testa mozzata. Il ritrovamento ha lasciato senza parole anche i ricercatori, che da allora cercano di capire di cosa si tratti realmente.
Jerielle Cartales, una giovane dottoranda coinvolta nelle indagini, ha descritto il corpo come “grande quanto un piccolo gatto”, con una coda lunga e sottile. Ma ciò che ha colpito di più è stato l’aspetto delle mani: cinque dita ben distinte, unghie incluse, e una forma sorprendentemente umana. “Sembra quasi un essere umano in miniatura”, ha dichiarato.
Il “capacabra” e il legame con il mito
Proprio per via del suo aspetto insolito, la creatura è stata ribattezzata “capacabra”, un nome che richiama chiaramente il chupacabra delle leggende. Come racconta The Sun, gli studiosi hanno cercato di identificare l’animale eseguendo radiografie e confronti con scheletri noti, scartando l’ipotesi di un cane, un gatto o un ratto.
La teoria più plausibile, al momento, è che possa trattarsi di un procione mummificato. Tuttavia, Cartales precisa che mancano ancora dati chiave, come il confronto dentale. Ciò che rende il tutto ancora più misterioso è l’ambiente perfetto per la mummificazione: pare che l’animale si sia infilato in un condotto d’aria e sia rimasto intrappolato, seccandosi lentamente con il passare degli anni. Anche se molte delle ipotesi più fantasiose sono state escluse, resta il fascino di un ritrovamento che, per un attimo, ha fatto riemergere l’eco di antiche paure e credenze. E forse, proprio questo, è ciò che rende la scoperta ancora più affascinante.