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Questa città ha 3000 anni ed è stata appena scoperta | Era un centro di integrazione tra popoli diversi

Un preziosissimo contributo archeologico

Un preziosissimo contributo archeologico (Peru Travel foto) - www.buildingcue.it

Una meraviglia archeologica è appena stata riportata alla luce. La sua importanza ha dato il là allo sviluppo delle società antiche

Tra le scoperte archeologiche in assoluto più importanti mai avvenute, capaci di segnare il corso della storia negli anni a venire, non possiamo sicuramente esimerci dal citare i grandi rilevamenti che hanno coinvolto la civiltà egizia.

Nel 1922 l’archeologo britannico Howard Carter scoprì la Tomba di Tutankhamon nella Valle dei Re, proprio nel territorio egiziano, riscontrando la presenza di un corredo funebre eccezionale, che aiutò a comprendere il culto dei defunti per gli antichi egizi.

Stesso dicasi per la Biblioteca di Assurbanipal a Ninive, nell’antica Mesopotamia, che ancora conservava al suo interno numerose tavolette ricche di scritture cuneiformi, rappresentati i primi esempi assoluti di letteratura nell’epoca antica.

Per spostarci poi nel nostro territorio, con le numerose scoperte di anfiteatri, templi e antiche città da datarsi al periodo della Magna Grecia o dell’Impero Romano. Due esempi su tutti, Pompei ed Ercolano, sommerse dal Vesuvio e conservate grazie alla lava sino ad oggi.

Un incontro di culture unico

Un nuova scoperta ha riportato alla luce un’antichissima città situata in Sud America, la cui fondazione approssimativa risulterebbe risalire addirittura al 1800 a.C. Stiamo parlando di Peñico, nella Valle della Supe, in Perù, dove la città è finalmente emersa dalle sabbie dalle quali era stata ricoperta da tempo immemore. L’articolo pubblicato dal quotidiano L’Indipendente a riguardo sottolinea come sia stato proprio il Ministero della Cultura peruviano a svelarlo al grande pubblico, in collaborazione con il team di archeologi che ha seguito passo passo i progressi della ricerca.

Otto anni di scavi all’interno del sito individuato per riportare finalmente sotto gli occhi di tutti la splendida “Città dell’Integrazione”, che deve il suo nome dal fatto che, a detta degli autorevoli esperti, nell’antichità la stessa ospitasse in un’unica comunità popolazioni provenienti da regioni differenti per usi, costumi, lingue e climi; chi dalla costa che affaccia sull’Oceano Pacifico, chi dagli insediamenti siti lungo la Cordigliera delle Ande, altri ancora dalle profondità nascoste della Foresta Amazzonica.

Il sito di Peñico
Il sito di Peñico (Ministerio de Cultura foto) – www.buildingcue.it

L’impetuoso rinvenimento

L’archeologa Ruth Shady, che ha lavorato in prima persona nella scoperta, ha sottolineato come lo sviluppo del centro urbano, sito a diverse centinaia di metri di altezza rispetto al livello del mare, è avvenuto seguendo le “dottrine” culturali di Caral. Tra i 18 edifici riportati alla luce spicca soprattutto un complesso cerimoniale ricco di rilievi di pututus: all’epoca, queste trombe di conchiglia venivano utilizzate soprattutto nel merito di rituali.

Inaugurato lo scorso 12 Luglio attraverso l’organizzazione di un festival mirato a celebrare e riportare in auge i costumi e le tradizioni locali dell’epoca, il Peñico Raymi, la posizione del sito odierno, e dunque della città nell’antichità (una delle più datate che siano mai state fondate nelle Americhe), non sia affatto casuale: 600 metri di altitudine, al fine di garantire una protezione naturale dagli attacchi nemici, così come da inondazioni, frane o altri disastri naturali. L’aspetto più curioso e interessante a detta di molti è quello correlato proprio allo scambio e alla connessione tra popolazioni fortemente distinte tra loro per usi e costumi della quotidianità, il cui contatto veniva facilitato proprio dalla posizione dell’antica città fondata dalla civiltà di Caral, nella regione di Lima, a metà tra costa, altipiani e foresta.