Piramidi, quelle più famose si trovano in Egitto, ma non sono le più antiche | Scoperta sorprendente all’altro capo del mondo

Illustrazione di alcune piramidi del Sudan (canva FOTO) - buildingcue.it
Le piramidi testimoniano l’ingegno degli egizi, e non solo. Esistono altre piramidi molto particolari e altrettanto importanti.
Le piramidi sono tra le opere più affascinanti dell’antichità: monumenti giganteschi che da millenni resistono al tempo e continuano a stupire per la loro precisione. Nate come tombe per faraoni e nobili, racchiudono una visione del mondo in cui vita e aldilà erano strettamente legati.
La forma piramidale non è casuale: rappresentava la scala verso il cielo, un modo per aiutare il sovrano a raggiungere gli dèi dopo la morte. Ogni blocco di pietra, posato con cura millimetrica, contribuiva a creare una perfetta armonia tra architettura e simbolismo.
La più celebre, la Grande Piramide di Giza, è un capolavoro di ingegneria antica. Costruita oltre 4.500 anni fa, allineata con le stelle e con una precisione che ancora oggi stupisce gli studiosi, dimostra quanto avanzate fossero le conoscenze matematiche ed astronomiche egizie.
Oggi le piramidi non sono solo un’eredità archeologica, ma un ponte con il passato. Ricordano quanto l’uomo, fin dai tempi più antichi, abbia cercato di lasciare un segno duraturo, un dialogo di pietra tra la terra e il cielo.
Quando la storia sorprende
Per secoli si è dato per scontato che le piramidi egizie fossero le più antiche del pianeta, simboli incontrastati di un’antica sapienza che il tempo non ha scalfito. Quelle di Giza, in particolare, sembrano racchiudere tutta la grandezza dell’Egitto dei faraoni. Eppure, la storia è più complessa di quanto sembri. Alcune scoperte recenti stanno spostando l’attenzione altrove, verso luoghi meno noti, dove altre civiltà hanno costruito strutture piramidali molto prima di quelle sul Nilo.
È un po’ come quando si scopre che un brano famoso non è l’originale, ma la reinterpretazione di qualcosa di più antico e dimenticato. Le piramidi, in questo senso, diventano una specie di linguaggio universale: forme che si ripetono, idee che viaggiano da un continente all’altro, molto prima che il mondo fosse davvero connesso.
Di cosa si tratta?
Come riportato da Esquire, tra i luoghi che stanno riscrivendo questa narrazione c’è il Sudan, con i siti di Meroe e Nuri. Qui, nel cuore della Nubia, sorgono decine di piramidi più piccole e appuntite rispetto a quelle egizie, ma altrettanto imponenti nel loro significato. Alcuni archeologi ipotizzano che queste strutture possano risalire a epoche molto antiche, forse addirittura precedenti alle grandi costruzioni di Giza. E non è solo l’Africa a custodire simili meraviglie: dall’America centrale al Medio Oriente, esistono altre piramidi che sfidano la cronologia e la geografia.
Stabilire chi sia “arrivato prima” resta però un compito difficile. Le datazioni spesso si basano su resti indiretti, reperti frammentari o sedimenti che raccontano solo parte della storia. Ma ciò che emerge con chiarezza è che l’idea di costruire una piramide non è esclusiva di un popolo: è un concetto universale, nato più volte in punti diversi del pianeta.