Per guidare ora hai bisogno del certificato di sana e robusta costituzione | Se non c’è l’hai meglio che resti a casa: ti sfondano il conto

In questi casi serve addirittura il certificato medico (canva.com) - www.buildingcue.it
La guida in Italia è disciplinata da regole rigida, ma, in alcuni casi, necessarie. In questi casi serve addirittura il certificato medico.
Il diritto di muoversi liberamente è uno di quelli che accompagna sicuramente ogni nostra azione quotidiana: usare l’auto per recarsi al lavoro, portare i bambini a scuola, o anche solo uscire per un momento di svago.
In una realtà in cui la rapidità è fondamentale per la vita sociale, l’automobile è diventata più di un semplice mezzo di trasporto: è un elemento di indipendenza.
Ma cosa accade quando il nostro corpo diventa un limite, quando una diagnosi o un farmaco ci pongono di fronte a una situazione difficile da accettare?
La risposta emerge da una modifica normativa che suscita molte polemiche e che potrebbe trasformare il possesso della patente di guida in un vantaggio riservato esclusivamente a chi può dimostrare “l’idoneità”.
Una dimostrazione controversa
L’articolo 119 del Codice della Strada , riportato da GreenStyle, stabilisce chiaramente che le persone affette da certe malattie, sia fisiche che mentali, possono vedere sospesa o addirittura revocata la propria patente se considerate non idonee a guidare. Questa novità ha generato preoccupazione tra migliaia di cittadini, in particolare tra coloro che vivono con malattie croniche e si trovano costretti a riconsiderare la loro mobilità quotidiana.
Le condizioni esaminate includono gravi disturbi visivi – come la cataratta non correggibile – e patologie neurologiche degenerative, fino a problemi cardiovascolari e uditivi. La sclerosi multipla, il Parkinson, le crisi epilettiche incontrollate, ma anche alcune forme di diabete o disfunzioni tiroidee, possono influenzare le capacità motorie e cognitive necessarie per una guida sicura. E se il medico accerta che una persona non è più idonea, la patente viene sospesa.
La prova certificata
Oltre a ciò medicinali come ansiolitici, antidepressivi, antiepilettici, oppioidi possono compromettere i riflessi, la concentrazione e i tempi di reazione. Come riportato da GreenStyle ed evidenziato dal Comitato Italiano Associazioni Parkinson, è cruciale che i pazienti discutano apertamente con i propri medici riguardo ai potenziali effetti collaterali sulla guida. Anche una semplice sonnolenza causata da un trattamento può avere conseguenze gravi, specialmente se non viene presa sul serio.
È importante però precisare che la presenza di una malattia non comporta automaticamente la perdita della patente. È possibile, tramite certificati medici, provare la propria idoneità. Tuttavia, questo spesso implica visite specialistiche, relazioni cliniche e una burocrazia che non tutti sono disposti a gestire. Senza considerare le spese, sia economiche che psicologiche, che un processo del genere comporta. In sostanza, la nuova disciplina normativa colloca la sicurezza al primo posto, ma richiede anche che il diritto alla mobilità venga considerato insieme al diritto alla assistenza e al supporto.