Patente, rivoluzione adesso: è tutta una questione di peso | Anche l’Italia deve adeguarsi, mai più esami aggiuntivi

Patente di guida peso (Canva foto) - www.buildingcue.it
Il limite dei 3.500 kg potrebbe presto diventare un ricordo: cosa sta succedendo in Europa e perché anche l’Italia è coinvolta.
Negli ultimi anni, l’evoluzione dei mezzi di trasporto ha spinto l’Europa a rivalutare molte delle regole che regolano la circolazione. Tra batterie sempre più pesanti, tecnologie di sicurezza integrate e nuove esigenze nel trasporto urbano, anche la definizione stessa di “veicolo leggero” è cambiata.
Questa trasformazione tecnologica non riguarda solo l’innovazione, ma impone anche un ripensamento normativo. In molte situazioni, chi guida un semplice camper o un mezzo commerciale elettrico si trova a dover conseguire patenti aggiuntive, con costi, tempi e burocrazie difficili da giustificare alla luce del reale utilizzo del veicolo.
L’adeguamento alle nuove realtà del trasporto non riguarda solo le categorie professionali. Sempre più cittadini si trovano a fare i conti con norme che non riflettono più la realtà, come quella dei camper moderni o dei veicoli familiari più spaziosi. A rendere il tutto ancora più complicato, c’è il fatto che ogni Stato membro dell’Unione Europea gestisce in modo autonomo l’adozione delle direttive comunitarie.
In questo contesto frammentato, alcuni Paesi hanno già deciso di muoversi in anticipo, sperimentando soluzioni che potrebbero diventare la base per un nuovo modello condiviso. È in questo equilibrio che si colloca l’Italia, chiamata a decidere se e quando adeguarsi ai cambiamenti in arrivo.
Una novità europea che cambia gli equilibri
Come riporta Money, il Parlamento e il Consiglio europeo hanno finalmente raggiunto un’intesa per aggiornare la direttiva sulle patenti di guida. Il cambiamento principale riguarda l’aumento del limite di peso per la patente B da 3,5 a 4,25 tonnellate, ma solo per veicoli alimentati da fonti alternative come elettricità, idrogeno o biogas. Un passo avanti per facilitare l’adozione di mezzi più sostenibili e tecnologicamente avanzati, senza gravare su conducenti già abilitati.
L’accordo, che punta a uniformare la normativa entro il 2030, prevede che non sarà più necessario conseguire la patente C per chi guida questi veicoli, a patto di avere la patente B da almeno due anni. L’unica eccezione riguarda i camper elettrici: in questo caso servirà un esame o un corso di formazione, per garantire una preparazione adeguata alla guida di mezzi più complessi.
Anche l’Italia è chiamata a decidere
Nei Paesi Bassi, le nuove norme sono già attive: dal 1° luglio chi possiede la patente B da almeno due anni può guidare veicoli fino a 4.250 kg. Anche la Svezia si sta muovendo, con una sperimentazione rivolta ai camion elettrici per risolvere la carenza di autisti con patente C. Questi esempi mostrano come il nuovo quadro normativo possa aprire scenari concreti per trasporto leggero e logistica urbana.
In Italia, però, il limite delle 3,5 tonnellate resta in vigore. Nonostante le pressioni delle associazioni di categoria, non sono ancora previste modifiche ufficiali. Il tempo stringe: con l’Europa che spinge verso l’adeguamento e altri Stati già in movimento, il nostro Paese non può più permettersi di restare indietro.