Parcheggiare l’auto è diventata un’odissea anche in condominio | Non importa se hai il posto assegnato: devi pagare una multa da 800€

Illustrazione di un parcheggio (Canva FOTO) - buildingcue.it
Uno dei problemi più importanti per le persone è il parcheggio dell’auto, soprattutto quando si vive nei condomini e il posto è assegnato.
Il parcheggio è, in fondo, la “casa temporanea” della nostra auto. Un luogo organizzato, o almeno dovrebbe esserlo. dove i veicoli sostano senza intralciare il traffico.
Le strisce sull’asfalto non sono solo decorazione: raccontano regole. Bianche per la sosta libera, blu per quella a pagamento, gialle per chi ha permessi speciali, rosa per future mamme e neogenitori, verdi per le auto elettriche.
Oltre agli stalli lungo i marciapiedi, ci sono parcheggi sotterranei, multipiano e aree di interscambio dove si lascia l’auto per proseguire con i mezzi pubblici. In alcuni casi, la tecnologia fa il resto: sistemi automatizzati che “inghiottono” la vettura, per esempio.
Dietro un parcheggio c’è più ingegneria di quanto sembri: dimensioni precise, corsie per manovrare, accessi sicuri. In città, ogni metro quadrato conta e i parcheggi diventano una partita a scacchi tra esigenze di chi guida e necessità di vivibilità urbana.
Una situazione particolare
Nelle aree condominiali come cortili interni, vialetti di accesso o zone davanti agli ingressi capita spesso di assistere a vere e proprie “soste creative”. Auto lasciate in spazi comuni, magari per comodità o per pigrizia, anche se il regolamento prevede un solo posto assegnato. All’inizio può sembrare una piccola infrazione, ma in realtà si tratta di un comportamento che crea tensioni e discussioni infinite tra i residenti.
Questi episodi non sono solo una questione di buon senso o rispetto per il vicino. Ci sono regole precise che definiscono come usare gli spazi comuni, e ignorarle significa mettersi in rotta di collisione con norme e sanzioni. Il problema è che, senza controlli e richiami formali, certe abitudini tendono a ripetersi.
Cosa dice la legge
Come riportato da Derapate, il Codice Civile, articolo 1102, stabilisce che nessuno può appropriarsi in modo esclusivo di aree comuni. Se l’amministratore del condominio lo ritiene necessario, può intervenire richiamando ufficialmente il proprietario del veicolo e chiedendo lo spostamento. La rimozione forzata, però, non è così immediata: di solito può avvenire solo su aree pubbliche e ad opera delle autorità competenti. In mancanza di una soluzione interna resta l’opzione di procedere per vie legali, con tutti i tempi e i costi che questo comporta.
Quando il regolamento condominiale prevede sanzioni, la multa può essere significativa: 200 euro per le prime infrazioni, ma fino a 800 euro se il comportamento si ripete o diventa un’abitudine. Un deterrente che non sempre basta, ma che serve a proteggere la vivibilità degli spazi condivisi.