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Oro e platino sempre più vicini alla superficie della Terra | Il prezzo da pagare sarà enorme: saremo vittime di eruzioni potenti

Illustrazione di un vulcano in eruzione (Canva FOTO) - buildingcue.it

Illustrazione di un vulcano in eruzione (Canva FOTO) - buildingcue.it

Queste eruzioni sconvolgeranno un po’ in nostro pianeta, e se non si monitora la situazione il prezzo da pagare sarà alto.

Oro e platino sono due metalli considerati “preziosi”, ma lo sono per motivi diversi. L’oro è da millenni simbolo di ricchezza e stabilità: si trova nei gioielli, nelle riserve bancarie e perfino nei processi elettronici grazie alla sua resistenza alla corrosione. 

Il platino, invece, è molto più raro dell’oro e ha un carattere meno “storico” ma più tecnologico. È usato nell’industria automobilistica, nei catalizzatori, in medicina e nella gioielleria moderna. 

Un’altra differenza sta nella reattività: l’oro è chimicamente “pigro”, non si ossida e non si opacizza, motivo per cui lo si trova ancora intatto nelle tombe degli antichi faraoni.

Il platino, pur essendo molto resistente, è apprezzato soprattutto perché sopporta altissime temperature e reagisce bene con altri elementi in processi industriali. Insomma, si tratta di elementi davvero particolari!

Una situazione molto particolare

A volte si tende a immaginare il sottosuolo terrestre come qualcosa di statico, una sorta di enorme roccia immobile sotto i nostri piedi. In realtà, il pianeta è tutt’altro che fermo: tra movimenti lenti, pressioni titaniche e temperature impossibili da concepire, materiali e sostanze compiono viaggi lentissimi ma continui, anche verso la superficie.,

È un processo talmente lento che nessuno lo noterebbe nell’arco di una vita, o dieci. Eppure, studi recenti suggeriscono che quello che viene eruttato da certi vulcani potrebbe contenere minuscole tracce di materiale proveniente dal nucleo terrestre. Una possibilità affascinante, che apre domande nuove: cosa sappiamo davvero degli strati più interni della Terra? 

Illustrazione di un vulcano in eruzione (Pixabay FOTO)- www.buildingcue.it
Illustrazione di un vulcano in eruzione (Pixabay FOTO)- www.buildingcue.it

Cosa sta succedendo veramente

Secondo quanto riportato da EcoBlog, un gruppo di ricercatori delle università di Göttingen (Germania) e Valencia (Spagna) ha analizzato campioni di lava provenienti dalle Hawaii, scoprendo che alcuni isotopi di rutenio presenti nelle rocce non dovrebbero trovarsi lì… almeno non se il mantello terrestre fosse completamente separato dal nucleo.

Il rutenio, infatti, è un metallo raro nella crosta ma abbondante negli strati più profondi del pianeta, e la sua presenza suggerisce che parte del materiale del nucleo sia “risalito” fino al mantello terrestre tramite movimenti geologici lentissimi che richiedono centinaia di milioni di anni. La teoria proposta non parla di filoni sfruttabili di oro o platino pronti per l’estrazione: le quantità rilevate sono microscopiche, letteralmente invisibili a occhio nudo, e la scala temporale rende impossibile qualunque applicazione pratica in campo minerario.