Nuova scoperta archeologica fa luce su un mistero dopo millenni | Questa statua indica il posto esatto dove è sepolta Cleopatra
La statua (Egyptian Ministry of Tourism and Antiquities foto) - www.buildingcue.it
Un antico busto riaccende l’interesse su un sito egiziano: nuovi indizi potrebbero cambiare tutto ciò che sappiamo.
C’è un luogo in Egitto che, per anni, è rimasto in silenzio. Un po’ dimenticato, quasi ignorato dagli itinerari classici, eppure oggi attira archeologi da ogni parte del mondo. Parliamo di un tempio antico, semi-nascosto tra rovine e sabbia, che sta lentamente tornando alla luce. Ma non perché lo si stia cercando con insistenza: è lui stesso a parlare, pezzo dopo pezzo. E ogni ritrovamento sembra sussurrare qualcosa di importante, come se volesse rivelare – ma non del tutto – un segreto custodito da secoli.
La faccenda si è fatta interessante quando sono cominciati a riemergere piccoli oggetti: monete strane, frammenti di ceramica anneriti dal tempo, qualche scritta sbiadita. Tutti indizi sparsi, sì, ma che sembrano voler raccontare qualcosa insieme. Il bello è che ogni scoperta sembra fatta apposta per aprire nuove domande, più che dare risposte. Una situazione che, per chi lavora in campo archeologico, è sia una benedizione che una condanna.
Un aspetto che colpisce è il legame tra religione e potere, tipico dell’epoca tolemaica. I templi di quel periodo sembrano fondere il sacro col politico, mescolando divinità egizie e influenze greche. E questo tempio in particolare… sembra proprio essere uno di quei luoghi ambigui, dove nulla è come appare. Le decorazioni, le iscrizioni, perfino le fondamenta: tutto sembra fatto per onorare qualcuno, ma chi esattamente?
Beh, a forza di scavare, il nome che ricorre – mai troppo esplicitamente – è sempre lo stesso. Quello di una regina. Una figura carismatica, potente, quasi mitologica. Eppure non si parla mai direttamente di lei. È come se il luogo fosse stato costruito per ricordarla senza nominarla, per nascondere qualcosa mantenendone viva la memoria. E più si va avanti, più le tracce diventano strane. Curiosamente… significative.
Nuovi indizi da un busto potentissimo
La svolta, almeno per ora, è arrivata con un busto in pietra. Minuscolo, ma con un’espressione che non lascia indifferenti. Kathleen Martínez – archeologa dominicana, esperta di Cleopatra e anima degli scavi – lo ha riconosciuto subito come qualcosa di speciale. Secondo lei, quel volto potrebbe essere proprio quello della regina egizia. Il naso marcato, il diadema, l’atteggiamento solenne… non è una certezza, ovvio, ma l’ipotesi è forte.
Martínez studia quest’area da quasi vent’anni e, come riporta anche HDblog, ha motivo di credere che questa potrebbe essere l’ottava raffigurazione ufficiale di Cleopatra. Se confermata, sarebbe un ritrovamento pazzesco: non solo per il valore storico, ma perché darebbe un’immagine diversa della regina, più “divina”, per così dire. Un simbolo politico, certo, ma anche spirituale. Una regina-dea. E non finisce qui.

Coordinate trovate, immersioni pronte a partire
Ma il busto non è l’unico elemento interessante. Negli ultimi anni, proprio vicino al tempio, è stato scoperto un tunnel sotterraneo che corre verso la costa. Ed è qui che la storia si fa ancora più affascinante. Sotto il Mar Mediterraneo, grazie a rilevamenti recenti, sono state identificate strutture sommerse che potrebbero far parte di un porto antico, oggi scomparso.
Secondo l’équipe di Martínez, e grazie all’aiuto di esperti internazionali come Robert Ballard e Larry Mayer, si è riusciti a mappare con precisione il fondale. L’obiettivo? Capire dove immergersi per esplorare una zona rimasta off-limits fino ad ora. L’ipotesi più suggestiva è che il tunnel e il busto siano parte di un unico disegno: portare a Cleopatra. O meglio, alla sua tomba. Un luogo che da duemila anni nessuno riesce a trovare… ma che potrebbe, forse, essere più vicino che mai.
