Home » Infrastrutture » Jeddah Tower: il primo grattacielo “chilometrico” al mondo

Jeddah Tower: il primo grattacielo “chilometrico” al mondo

Jeddah Tower: il primo grattacielo “chilometrico” al mondo

Crediti: Adrian Smith + Gordon Gill

La Jeddah Tower, futuro grattacielo da oltre un chilometro che sorgerà a Gedda, in Arabia Saudita, rappresenta uno dei progetti edilizi più ambiziosi di sempre.

Oltre a segnare un nuovo record di altezza, la torre punta a diventare un simbolo di aspirazioni urbane, sviluppo economico e ingegneria estrema, con una serie di implicazioni che vanno ben oltre l’architettura.

Con un’altezza prevista di circa 1.008 metri, Jeddah Tower aspira a superare l’attuale primato detenuto dal Burj Khalifa di Dubai, diventando il grattacielo più alto del mondo.

Situata nella zona settentrionale di Gedda, nella nuova area urbana nota come Jeddah Economic City, la torre è pensata come cuore di un vasto progetto di rigenerazione e sviluppo economico.

Caratteristiche e progettazione

  • Altezza e piani: 1.008 metri con circa 167 piani.
  • Usi misti: spazi per uffici, residenze, hotel, retail e un osservatorio panoramico.
  • Trasporti verticali: 59 ascensori (alcuni a doppio piano) per gestire il flusso in un edificio di tali dimensioni e superare i limiti tradizionali di altezza.
  • Struttura e materiali: costruzione in calcestruzzo e acciaio, con design aerodinamico pensato per resistere a vento e stress strutturali, una sfida non da poco per un edificio di queste dimensioni.
  • Osservatorio e attrazioni: un “sky‑deck” tra i più alti del mondo, con vista sul Mar Rosso e su Gedda.

Un progetto di scala urbana: Jeddah Economic City

Jeddah Tower non è un’opera isolata. Fa parte di un piano molto più ampio: la creazione di un nuovo quartiere urbano, residenziale e commerciale (Jeddah Economic City) che mira a trasformare Gedda in un hub internazionale. Spazi retail, aree verdi, infrastrutture e servizi: l’idea è costruire una “città verticale” moderna e autosufficiente.

Questo approccio di mix‑use e integrazione urbana rende Jeddah Tower un progetto non solo architettonico, ma di sviluppo strategico, capace di influenzare economia, turismo e urbanistica nella regione.

La storia travagliata del progetto

La costruzione è iniziata ufficialmente nel 2013. Tuttavia, nel 2018 i lavori si sono interrotti dopo che la struttura aveva raggiunto circa 260 metri di altezza (poco più di un quarto del totale previsto), a causa di turbolenze politiche, economiche e tra i contratti con le imprese coinvolte.

Dopo anni di stallo, la ripresa è iniziata nel 2023 e nel 2025 si è registrata una nuova accelerazione: secondo fonti aggiornate, i piani per completare la torre entro il 2028 sono di nuovo attivi.

Le sfide ingegneristiche e architettoniche

Realizzare un edificio di oltre un chilometro non significa solo aggiungere piani, ma affrontare problemi unici:

  • Resistenza al vento e stabilità strutturale: la forma slanciata e aerodinamica serve a ridurre le oscillazioni e l’impatto delle raffiche, un aspetto critico a queste altezze.
  • Trasporto verticale: con decine di ascensori, alcuni a doppio piano, e sky‑lobby intermedie per facilitare i trasferimenti evitando di dover percorrere tutto l’edificio in un’unica corsa.
  • Gestione del carico strutturale e dei materiali: combinare calcestruzzo e acciaio, gestire il peso, le tensioni e la stabilità nel corso del tempo, considerando cedimenti, variazioni termiche e carichi ambientali.
  • Servizi e vivibilità: garantire che uno spazio così verticale resti funzionale e abitabile, con infrastrutture per sicurezza, trasporti, servizi, ventilazione, emergenze, elevata densità di uso.

Le implicazioni sociali ed economiche

Jeddah Tower rappresenta molto più di un semplice grattacielo: è un simbolo di ambizione urbana, innovazione e investimento su larga scala. Se realizzato come previsto, potrà:

  • Attrarre investimenti internazionali e turismo di alto profilo, grazie a hotel, appartamenti di lusso e servizi in un contesto esclusivo.
  • Stimolare lo sviluppo urbano e infrastrutturale dell’area di Gedda, creando nuovi posti di lavoro, servizi e un modello di “città verticale”.
  • Diventare un’icona dell’ingegneria e dell’architettura moderna, con significative ricadute mediatiche e simboliche per l’Arabia Saudita.
  • Offrire uno spazio misto (residenziale, commerciale, turistico) integrato in un’unica struttura, rispecchiando le tendenze globali di densificazione urbana.

Criticità e interrogativi per il futuro

Non mancano però dubbi e sfide: un progetto di questa scala è vulnerabile a variazioni economiche, politiche e normative. Inoltre:

  • La sostenibilità ambientale e la gestione del consumo energetico in un edificio così complesso sono questioni cruciali.
  • La vivibilità e il comfort per gli utenti considerando ventilazione, trasporti verticali, evacuazione, manutenzione richiedono soluzioni ingegneristiche avanzate.
  • Il contesto urbano e infrastrutturale circostante deve essere adeguato: un solo grattacielo non basta a creare una città funzionale.
  • Le ripercussioni sociali ed economiche come il prezzo delle abitazioni, l’accessibilità, l’effettiva domanda per spazi di lusso devono essere valutate con realismo.

Un progetto che guarda al domani

Jeddah Tower incarna il desiderio di superare limiti tecnici, geografici e architettonici. Rappresenta la sfida di costruire non solo un edificio, ma un simbolo di modernità, ambizione, speranza. In molti vedono in questa torre un nuovo punto di riferimento per le città del prossimo secolo, dove densità urbana, verticalità e mix funzionali diventano la risposta al crescente bisogno di spazio e servizi.

Se sarà completato come previsto entro il 2028, Jeddah Tower non sarà solo il più alto del mondo: sarà una testimonianza concreta delle potenzialità dell’architettura contemporanea, delle capacità ingegneristiche e dell’audacia umana di guardare sempre più in alto.