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In una grotta scoperti reperti archeologici mai visti prima | Sono tutti d’accordo: è la prima volta che ci si imbatte in questa nuova civiltà

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Manufatti cerimoniali scoperti in una remota grotta rivelano possibili riti e indizi su una civiltà poco conosciuta.

Il Messico, terra di antiche civiltà e profondi misteri, continua a svelare i suoi segreti più nascosti. Nelle profondità delle sue montagne, tra cavità remote e paesaggi incontaminati, si celano tracce di popoli che hanno plasmato la storia precolombiana, lasciando un’eredità che ancora oggi stupisce archeologi e appassionati.

La scoperta di nuovi siti o manufatti è sempre un evento eccezionale, capace di riscrivere capitoli interi dei libri di storia.

Recentemente, due speleologi si sono imbattuti in un ritrovamento straordinario che ha riacceso l’entusiasmo della comunità scientifica. Ciò che inizialmente sembrava insignificante, nascosto tra le rocce di una grotta inaccessibile, si è rivelato un tesoro di inestimabile valore storico e culturale.

Questa scoperta non solo illumina pratiche cerimoniali antiche, ma fornisce anche indizi cruciali su una civiltà finora poco documentata, aprendo nuove prospettive sulla complessa rete di culture che hanno abitato la regione.

Il ritrovamento nella grotta di Tlayócoc: un tesoro cerimoniale

Nel settembre 2023, durante un’esplorazione nella remota grotta di Tlayócoc, situata a 2.380 metri d’altitudine nelle montagne del Guerrero, in Messico, la speleologa Katiya Pavlova e la guida locale Adrián Beltrán Dimas hanno fatto una scoperta eccezionale. Quello che inizialmente sembrava “spazzatura” tra le rocce si è rivelato un tesoro dimenticato da secoli: un gruppo di 14 manufatti cerimoniali, tra cui bracciali di conchiglia, dischi di pietra e legno carbonizzato. Il ritrovamento è avvenuto in un passaggio allagato, con soli 15 centimetri di spazio tra l’acqua e il soffitto, un dettaglio che sottolinea l’incredibile condizione di conservazione.

Tra gli oggetti più suggestivi, spiccano quattro bracciali adagiati su stalagmiti dalla forma inequivocabilmente fallica. Gli archeologi dell’Istituto Nazionale di Antropologia e Storia (INAH), intervenuti a marzo, ipotizzano che la disposizione e il contesto sacro della grotta siano indizi di antichi riti connessi alla fertilità. Per le culture precolombiane, le grotte erano considerate il grembo della Terra e un passaggio verso l’aldilà, il che rafforza questa interpretazione.

Scoperta archeologica
Scoperte nelle grotte (Pixabay foto) – www.buildingcue.it

Indizi su una nuova civiltà: la cultura Tlacotepehua

Tre dei bracciali scoperti sono finemente incisi con simboli legati a Venere e al tempo, e presentano la figura di Quetzalcoatl, il dio creatore. Questi oggetti, risalenti al periodo Postclassico (950–1521 d.C.), potrebbero essere opera della poco conosciuta cultura Tlacotepehua, che abitava la regione. La rarità di reperti di questo tipo e la loro collocazione in un contesto così particolare rendono la scoperta unica.

Il ritrovamento non solo getta nuova luce sulle pratiche religiose e le credenze delle popolazioni antiche, ma fornisce indizi cruciali sull’esistenza e le caratteristiche di una civiltà di cui finora si sapeva molto poco. Questo sito archeologico, quindi, diventa un nodo cruciale per la comprensione della storia preispanica del Messico, aprendo la strada a nuove ricerche e scavi che potrebbero rivelare ulteriori segreti di un popolo che ha prosperato in questo remoto angolo del mondo.