In strada non ci saranno più buche a distruggere le auto | Si ripareranno da sole in due secondi

Illustrazione di una buca (Canva FOTO) - buildingcue.it
Le buche in futuro non saranno più un problema, infatti saranno in grado di auto-ripararsi in pochissimo tempo.
Le buche in strada non sono solo fastidiose: possono diventare un vero incubo, soprattutto quando si sbuca all’improvviso su una di quelle profonde e mal segnalate.
Un impatto del genere può danneggiare seriamente gomme, cerchioni, ammortizzatori e braccetti. Capita spesso che l’assetto dell’auto si sbilanci, o che la macchina cominci a tirare da una parte.
E poi ci sono i casi peggiori, quelli in cui si rompe qualcosa sotto, magari una sospensione, e bisogna fermarsi subito per non peggiorare la situazione.
A livello economico, il conto può essere salato: centinaia di euro per sistemare un cerchio piegato, altri per rimettere a posto la convergenza. E se si trascurano certi segnali, col tempo si rischiano guasti più gravi.
Un problema vecchio quanto l’asfalto
Chiunque guidi lo sa fin troppo bene: le buche in strada non sono solo fastidiose, ma a volte sembrano spuntare ovunque, proprio dove meno te le aspetti. E non importa quanto si stia attenti, a volte si finisce comunque dentro una di quelle voragini che fanno tremare tutta la macchina. Da anni si parla di soluzioni, rattoppi, manutenzioni straordinarie… ma nella realtà, spesso si assiste solo a interventi temporanei che durano giusto una stagione.
Eppure qualcosa si muove, e non solo nei consigli comunali. Stavolta la proposta arriva da molto più in alto, cioè da uno dei colossi dell’automotive. Come riportato da Derapate, la General Motors proprio a giugno 2025 ha depositato un brevetto che, almeno sulla carta, potrebbe rivoluzionare il modo in cui si rilevano e gestiscono le buche.
Una soluzione intelligente
Nel dettaglio, come riportato da Derapate, l’idea di GM è quella di utilizzare una rete di veicoli dotati di telecamere, GPS e sensori in grado di rilevare vibrazioni, urti, rotazioni delle ruote e immagini del manto stradale. Tutti questi dati vengono inviati a un sistema centrale che li elabora e calcola un punteggio, il cosiddetto Road Maintenance Score, per capire dove il fondo stradale sta cedendo.
Se il valore supera una certa soglia, scatta automaticamente un segnale che segnala la necessità di un intervento. E non finisce qui: i veicoli stessi possono suggerire percorsi alternativi ai conducenti o deviare automaticamente, nel caso siano dotati di guida semi-autonoma. Al momento non si parla ancora di applicazione pratica, ma di un brevetto registrato (US 2025/0200526 A1), eppure le premesse sono concrete.