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IMU, finalmente non la paghi più | I Comuni soggiogati dal Governo: approvato il Bonus Riposo

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Una nuova disposizione e precedenti sentenze potrebbero esentare molti dal pagamento dell’IMU, scopri come.

L’appuntamento con la prima rata dell’IMU è, come sempre, poco gradito per i proprietari di seconde case, abitazioni di lusso o terreni agricoli. Si tratta di una tassa che annualmente incide sul bilancio di molte famiglie.

Tuttavia, il panorama normativo sta evolvendo, portando nuove possibilità di esenzione che potrebbero alleggerire il carico fiscale per determinate categorie di contribuenti. Non si tratta di un’abolizione totale, ma di specifiche condizioni che permettono di non pagare.

Le novità riguardano situazioni particolari, spesso legate a condizioni di vita o a nuove interpretazioni legislative, che mirano a tutelare i cittadini in determinate circostanze. È fondamentale conoscere queste disposizioni per verificare se si ha diritto a non pagare.

Il termine “Bonus Riposo” suggerisce un’agevolazione specifica, ma è cruciale capire a chi è rivolta e quali requisiti sono necessari per beneficiarne.

Esenzione IMU per anziani e disabili in casa di riposo

La legge 160/2019, all’art. 1, comma 74, prevede un’importante esenzione dall’IMU per gli immobili posseduti da anziani non autosufficienti o disabili che sono ricoverati in case di riposo o istituti sanitari a seguito di ricovero permanente.

Questa esenzione è applicabile a condizione che: Sia prevista da una delibera del Comune di appartenenza (è fondamentale verificare sul sito del Ministero dell’Economia o del proprio Comune). La residenza dell’anziano/disabile sia stata trasferita nella casa di riposo. L’immobile in questione non risulti locato a terzi. L’esenzione si applica solo per una unità immobiliare se l’anziano/disabile possiede più immobili.

Imu sulla casa
Imu sulla casa (Depositphotos foto) – www.buildingcue.it

Abitazione principale e coniugi con residenze diverse: le novità

Un profilo precedentemente controverso riguardava la definizione di abitazione principale, specialmente per i coniugi con residenze diverse. In passato, per l’esenzione IMU, si richiedeva che l’intero nucleo familiare avesse residenza e dimora abituale nello stesso immobile. La Corte Costituzionale, con la sentenza n. 209 del 13 ottobre 2022, ha modificato le regole. Ha stabilito che per “abitazione principale” si intende l’immobile in cui il possessore dimora abitualmente e risiede anagraficamente, senza richiedere che l’intero nucleo familiare viva nello stesso immobile.

Questa decisione è stata confermata dalla Corte di Cassazione con l’ordinanza n. 4292/2025. Di conseguenza, i coniugi che risiedono e dimorano abitualmente in due differenti immobili hanno entrambi diritto all’esenzione IMU, indipendentemente dal Comune in cui si trovano gli immobili. Questo evita contenziosi e permette l’esenzione anche per coppie che vivono separatamente per esigenze personali o lavorative.