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Grazie a questa piccolissima statuetta è stata riscritta la storia | Svelati misteri antichi: 6000 anni di storia riaffiorano dalle viscere della Terra

Illustrazione di una scoperta archeologica (Canva FOTO) - buildingcue.it

Illustrazione di una scoperta archeologica (Canva FOTO) - buildingcue.it

Questa scoperta è davvero sensazionale, una statuetta che svela e rivela tanti misteri irrisolti. Perché è così importante?

L’archeologia è fatta di pazienza, dettagli e… sorprese. A volte basta un frammento, una pietra spostata per caso, per riscrivere pezzi interi della storia umana. Alcune scoperte hanno davvero dell’incredibile.

Dalle città perdute riemerse nella giungla alle tombe intatte rimaste sepolte per millenni, ogni ritrovamento porta con sé domande, misteri e nuove ipotesi. Non è solo questione di oggetti antichi, ma di storie da ricostruire pezzo per pezzo.

Pensiamo ai rotoli del Mar Morto, all’esercito di terracotta in Cina, o alle recenti incisioni rupestri trovate in Arabia: ognuno di questi ritrovamenti ha cambiato il modo in cui si vedeva il passato. A volte, anche solo una statuetta o un graffito può far luce su civiltà dimenticate.

Il bello è che non serve sempre scavare sottoterra: anche dallo spazio, con droni e satelliti, oggi si “vedono” città antiche invisibili da terra.

Un ritrovamento sensazionale!

A volte le scoperte più sorprendenti non arrivano durante una spedizione archeologica o in uno scavo pianificato con precisione. Succedono per caso, magari tra la polvere e le zolle di un campo qualsiasi. È esattamente quello che è successo in Polonia, nei pressi del fiume Parsęta. Come riportato da SiViaggia, era il 2002, e un contadino, durante una giornata come tante, si è imbattuto in un piccolo oggetto dalla forma strana. L’ha raccolto, forse pensando fosse solo una pietra insolita. In realtà aveva in mano qualcosa di molto più prezioso.

Quell’oggetto, dimenticato per anni, è stato esaminato con attenzione solo di recente, grazie a un team guidato da Marcin Krzepkowski della Fondazione Relicta. E qui il colpo di scena: si trattava di una statuetta neolitica vecchia di 6.000 anni. Alta circa 12 cm, scolpita nel calcare (materiale insolito, visto che si usava quasi sempre l’argilla) che rappresenta una figura femminile senza volto, con curve accentuate e proporzioni stilizzate. È stata ribattezzata Venere di Kołobrzeg, dal nome della zona in cui è stata ritrovata.

Illustrazione della statuetta (Historia National Geographic Profilo Instagram) - buildingcue.it
Illustrazione della statuetta (Historia National Geographic Profilo Instagram) – buildingcue.it

Qualche dettaglio in più

Secondo gli archeologi, come riportato da SiViaggia, questo piccolo manufatto non era solo decorativo. Potrebbe essere stato un simbolo di fertilità, usato forse nei riti legati alla terra, ai raccolti, alla sopravvivenza stessa delle comunità agricole dell’epoca. Un po’ come le venere paleolitiche.

L’assenza di un volto, quel tratto quasi anonimo, porta a pensare che non rappresentasse una persona in particolare, ma piuttosto un concetto: la femminilità, la vita, il rinnovarsi della natura. Una sorta di archetipo scolpito a mano, con cura e intenzione, da qualcuno che viveva in un mondo molto diverso da quello attuale.