Grattacieli italiani: alcuni possono raggiungere i 200 m di altezza

Illustrazione di alcuni grattacieli (Pixabay FOTO) - www.buildingcue.it
Non sembra, ma anche in Italia abbiamo tanti grattacieli, e alcuni sono davvero alti. Possono raggiungere anche i 200 m di altezza!
Quando si pensa ai grattacieli, la mente corre subito a New York, Dubai o Shanghai. Colossi di vetro e acciaio che sembrano voler sfidare il cielo, superando i 500, 600… perfino 800 metri di altezza. In confronto, l’Italia gioca un altro campionato, con numeri molto più contenuti. Eppure, anche da noi ci sono edifici che hanno cambiato lo skyline delle città e che raccontano un altro modo più sobrio, forse, di costruire verso l’alto.
Diciamolo chiaramente: in Italia non siamo mai stati grandi fan delle altezze vertiginose. Le nostre città hanno un patrimonio storico unico, e costruire grattacieli non è mai stata una priorità. Però le cose stanno cambiando, soprattutto a Milano, che negli ultimi anni si è presa la scena con nuovi quartieri verticali e architetture d’impatto.
E in questa nuova corsa verso l’alto, c’è anche una certa cura per l’ambiente. Questi edifici non sono solo belli (e alti), ma anche smart: materiali sostenibili, facciate intelligenti, certificazioni green. Insomma, si cresce in altezza, ma con la testa sulle spalle.
Secondo il CTBUH (Council on Tall Buildings and Urban Habitat), l’ente che fa da “giudice” internazionale quando si parla di altezze ufficiali, l’Italia vanta oggi una manciata di torri che superano i 200 metri. Pochi pezzi, ma con storie interessanti alle spalle.
Milano regina dell’altezza
La medaglia d’oro va senza dubbio alla Torre Unicredit di Milano: 217,7 metri di altezza, di cui circa 80 sono solo la guglia in acciaio che svetta come una spirale verso il cielo. Progettata da César Pelli, uno che di grattacieli se ne intende (è suo anche il progetto delle Petronas Towers in Malesia), la torre è il simbolo del quartiere di Porta Nuova.
Al secondo posto c’è un’altra star milanese, la Torre Allianz, conosciuta anche come Torre Isozaki, dal nome dell’architetto giapponese Arata Isozaki, che l’ha disegnata insieme all’italiano Andrea Maffei. Alta 209,2 metri, è una specie di lama di vetro affilata che sembra quasi tagliare il cielo. Sottile, elegante, stabilizzata da quattro enormi puntoni diagonali, ospita uffici ma ha anche un’anima tecnologica grazie a vetri “intelligenti” che si adattano alla luce e migliorano l’efficienza energetica.
Oltre Milano: il Piemonte ci prova (e altri seguono)
A completare il podio troviamo il Grattacielo della Regione Piemonte, a Torino. Firmato Massimiliano Fuksas, ha raggiunto i 209 metri nel 2022 dopo anni di lavori infiniti (più di dieci, per essere precisi). Il risultato? Un palazzo imponente, con un’anima ibrida: struttura in calcestruzzo armato, colonne esterne in acciaio, e una facciata che alterna trasparenze e riflessi.
Al quarto e quinto posto ci sono altre due torri milanesi: la Torre Generali (o Torre Hadid), con la sua forma curva soprannominata “lo Storto”, e la Torre Libeskind, detta anche “il Curvo”. Entrambe fanno parte del progetto CityLife, l’altro grande quartiere verticale di Milano.