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Fisco, le banche gli aprono le porte del tuo conto corrente | Ci mettono un attimo e tu finisci nei guai

Illustrazione di un controllo da parte del fisco (Canva FOTO) - buildingcue.it

Illustrazione di un controllo da parte del fisco (Canva FOTO) - buildingcue.it

Il fisco può controllare il tuo conto corrente in tanti modi, e non impiegano nemmeno tantissimo tempo durante quest’operazione.

Il fisco è l’insieme delle regole e degli enti che si occupano di raccogliere le tasse, fondamentali per far funzionare lo Stato. Sanità, scuole, infrastrutture, sicurezza: tutto si regge, in parte, su ciò che i cittadini versano.

Le imposte si dividono in dirette, come l’IRPEF sul reddito, e indirette, come l’IVA sui consumi. Ogni categoria ha il suo scopo: le prime colpiscono ciò che si guadagna, le seconde ciò che si spende.

L’Agenzia delle Entrate è l’organo principale che gestisce i tributi e controlla che tutto sia in regola. Attraverso dichiarazioni, accertamenti e rimborsi, monitora il rapporto tra contribuenti e Stato.

Anche se spesso percepito come qualcosa di distante o complicato, il fisco è uno strumento di equilibrio sociale. Se ben gestito, può ridurre le disuguaglianze e garantire servizi equi per tutti.

Una situazione particolare

Il conto corrente, oggi, è un po’ come una finestra sempre aperta sulla vita economica di una persona. Ogni movimento che sia un versamento, un bonifico o anche un semplice prelievo lascia traccia. E non solo per la banca. In certi casi, lo sguardo può allargarsi, fino ad arrivare direttamente agli occhi del Fisco. È una possibilità che molti sottovalutano, ma che fa parte degli strumenti previsti per contrastare l’evasione fiscale.

L’idea che lo Stato possa sapere quanto e dove si spende non è solo una teoria. È realtà, regolata da norme precise. E per chi pensa che basti non usare la carta per “non farsi vedere”, purtroppo (o per fortuna) non è proprio così. Anche l’assenza di movimenti può sollevare dubbi. 

Illustrazione di un controllo (Canva FOTO) - buildingcue.it
Illustrazione di un controllo (Canva FOTO) – buildingcue.it

Il fisco osserva tutto…

Come riportato dal sito Money, l’Agenzia delle Entrate ha facoltà di accedere, tramite richiesta, ai dati dei conti correnti detenuti presso banche, Poste o altri intermediari finanziari. Questo serve a verificare se le spese sostenute sono coerenti con quanto dichiarato al fisco. E da lì, iniziare una verifica approfondita. Non solo: anche l’assenza di prelievi o l’uso costante di contanti può far emergere sospetti sull’origine delle somme utilizzate.

 Tutti questi dati vanno a confluire in banche dati come l’Anagrafe dei Rapporti Finanziari e la cosiddetta SuperAnagrafe, che permettono una visione d’insieme dei movimenti economici di ciascun contribuente. Inoltre, esistono software automatici come VeRa e il Risparmiometro che incrociano i dati e segnalano anomalie.