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Dracula, hanno scoperto il luogo in cui è sepolto | Non c’entra niente la Transilvania: è più vicino di quanto pensiate

Illustrazione di Dracula (Canva FOTO) - buildingcue.it

Illustrazione di Dracula (Canva FOTO) - buildingcue.it

La storia di Dracula sembra essere leggermente diversa da quella che abbiamo conosciuto. Il luogo di sepoltura si trova proprio nei paraggi!

Dracula è uno dei personaggi più iconici della letteratura gotica, nato alla fine dell’Ottocento dalla penna di Bram Stoker. È diventato nel tempo molto più di un semplice vampiro: un simbolo culturale, un archetipo del mostro affascinante e inquietante allo stesso tempo. 

L’elemento che rende Dracula così duraturo nel tempo è la sua doppia natura: da un lato il conte elegante e colto, dall’altro una creatura immortale che si nutre del sangue umano.

Questa contrapposizione ha affascinato generazioni di lettori e spettatori, trasformando il mito del vampiro da semplice leggenda popolare a metafora più profonda, spesso legata a temi come paura, desiderio, immortalità o diversità.

Oggi Dracula non è più solo un personaggio, ma un vero e proprio genere narrativo da cui discendono centinaia di opere. Dal cinema espressionista agli horror contemporanei, dall’immagine del vampiro mostruoso a quella più romantica, la sua eredità continua a trasformarsi.

Una storia particolare

Il mito di Dracula non smette mai di trovare nuove strade per tornare alla ribalta: libri, film, serie TV… e ora perfino una possibile tomba nel cuore di una città italiana. L’idea che il celebre Vlad III di Valacchia, il personaggio storico che ha ispirato il vampiro più famoso della cultura pop, possa essere sepolto a Napoli sembra quasi una trama inventata per un romanzo gotico. Eppure, da qualche anno la voce circola con sempre più insistenza, alimentata da indizi archeologici, ricerche d’archivio e una certa dose di mistero che rende tutto più affascinante.

La storia ruota attorno a una cappella poco conosciuta, nascosta in un complesso religioso nel centro storico della città. Nulla di eclatante all’apparenza, se non fosse per alcuni segni scolpiti, un sarcofago particolare e soprattutto un’iscrizione che, per molto tempo, non era stata compresa del tutto.

Illustrazione del castello di Dracula (Canva FOTO) - buildingcue.it
Illustrazione del castello di Dracula (Canva FOTO) – buildingcue.it

Di cosa si tratta?

Grazie agli studiosi dell’Università di Tallin, l’elemento che ha riaperto il caso è una recente traduzione dell’iscrizione presente nella cappella Turbolo, nella chiesa di Santa Maria La Nova. La scritta, decifrata da studiosi esperti di lingua greco-bizantina, menzionerebbe esplicitamente “Vlad, sovrano dei Valacchi”. A sostegno dell’ipotesi ci sarebbero altri dettagli visivi: un drago scolpito sul sarcofago, simbolo della casata dei Drăculești, e motivi araldici compatibili con la tradizione valacca.

Alcune fonti collegano persino la tomba alla figura di Maria Balsa, considerata da diversi storici una possibile figlia di Vlad giunta a Napoli dopo la sua cattura. La comunità scientifica, però, resta prudente: non esiste un documento ufficiale che certifichi la presenza del principe valacco a Napoli, né la certezza che Maria Balsa fosse realmente sua discendente.