Dopo 4000 anni torna alla luce la tomba più ricercata degli ultimi anni | Scoperto chi era il medico mago dei Re d’Egitto: stregone che guariva tutto

Illustrazione di una tomba (Canva FOTO) - buildingcue.it
Questa tomba è antichissima, ed apparteneva ad un antico medico egiziano. Sono tanti i particolari scoperti in questa tomba.
Il ritrovamento di tombe antiche è sempre un momento delicato e affascinante per l’archeologia. Ogni sepoltura riemersa dal passato rappresenta una finestra unica sulle civiltà che ci hanno preceduti.
Questi ritrovamenti possono avvenire durante scavi programmati o per puro caso, ad esempio durante lavori edilizi. In entrambi i casi, le operazioni di recupero devono seguire protocolli precisi, per tutelare ogni dettaglio.
Spesso le tombe antiche contengono corredi funerari: oggetti personali, vasellame, monete, gioielli. Elementi che aiutano a capire il ruolo sociale del defunto, le credenze religiose dell’epoca e le pratiche rituali associate alla morte.
Oltre al valore storico, c’è anche una forte componente simbolica. Ogni scoperta di questo tipo riporta alla luce il legame profondo che l’umanità ha sempre avuto con il culto dei morti e la memoria.
Un nome scolpito nella pietra
Nelle sabbie di Saqqara, uno dei luoghi più affascinanti d’Egitto, è emerso un nuovo tassello del passato. Come riportato dal The Sun, si tratta della tomba di Teti Neb Fu, un medico reale vissuto oltre 4.000 anni fa, durante il regno del faraone Pepi II. A colpire, fin da subito, è la porta “finta” della tomba, decorata con iscrizioni e pitture dai colori sorprendentemente vivi.
Il personaggio in questione non era uno qualunque: si trattava del capo dei medici, di palazzo si intende. Aveva pure un ruolo religioso, come sacerdote della dea Serket, divinità protettrice dai veleni. Un profilo completo e specializzato è piuttosto raro per il periodo dell’Antico Regno e suggerisce un alto livello di fiducia da parte della corte.
Alcune informazioni interessanti
Come riportato dal The Sun, nonostante sia stata saccheggiata in tempi antichi, cosa purtroppo comune a molte sepolture egizie, la tomba conserva ancora pareti dipinte con scene rituali, offerte e strumenti che ricordano le pratiche mediche dell’epoca. Il sarcofago, imponente e in buono stato, reca ancora i titoli ufficiali di Teti Neb Fu, confermando l’importanza del suo incarico. Secondo gli archeologi, era lui a occuparsi delle urgenze in caso di morsi di serpente o di scorpione… un po’ come un pronto soccorso ante litteram, ma in versione magico-sacra.
Il ritrovamento è stato effettuato da una missione congiunta franco-svizzera, attiva da anni nella parte meridionale di Saqqara, dove un tempo venivano sepolti i funzionari più influenti della VI dinastia. La scoperta permette di arricchire la conoscenza delle pratiche mediche, religiose e persino botaniche dell’epoca, rivelando un mondo dove medicina e spiritualità camminavano a braccetto.