DIVIETO di andare al bagno di notte in condominio | Per il benessere collettivo te la devi fare sotto altrimenti scatta una multa colossale
Illustrazione di un WC e di carta igienica (Depositphotos FOTO) - www.buildingcue.it
La Cassazione dà ragione ai vicini disturbati, risarcimento annuale se il rumore supera i limiti e disturba la quiete notturna.
Vivere in un condominio richiede compromessi e rispetto reciproco per garantire una convivenza serena. Spazi comuni, orari da rispettare e tolleranza verso le abitudini altrui sono elementi fondamentali per un’armoniosa vita condominiale.
La quiete notturna è un diritto riconosciuto e tutelato, essenziale per il benessere psicofisico. Per questo motivo, le normative e i regolamenti condominiali stabiliscono limiti e divieti specifici per i rumori molesti durante la notte.
Anche rumori che di giorno potrebbero essere considerati normali o di poco conto, possono diventare altamente fastidiosi e intollerabili durante le ore notturne, quando il silenzio generale li amplifica. La percezione del rumore è soggettiva, ma la legge si basa su criteri oggettivi (misurazioni in decibel) per stabilire quando un suono supera i limiti della normale tollerabilità e diventa illecito.
È nel contesto della tutela legale contro i rumori che superano la tollerabilità e disturbano la quiete, che si inseriscono pronunce giudiziarie capaci di fare da precedenti e chiarire quali rumori, anche se derivanti da azioni quotidiane, possano avere conseguenze legali se arrecano disturbo eccessivo ai vicini nel condominio.
Una sentenza che fa riflettere sul rumore più inatteso in condominio
Nel quadro giuridico che definisce i limiti del rumore tollerabile in condominio, una sentenza della Corte di Cassazione ha richiamato l’attenzione su una fonte di rumore inattesa per le sue implicazioni legali: lo sciacquone del WC. La Cassazione si è pronunciata stabilendo che il rumore generato dallo scarico del bagno, se intollerabile per i vicini e supera i limiti imposti dalle normative sull’inquinamento acustico, viola il loro diritto alla quiete notturna e può avere conseguenze legali per chi lo provoca.
La sentenza chiarisce che il punto focale non è l’atto di utilizzare i servizi igienici, ma l’entità del rumore prodotto dall’impianto idraulico durante lo scarico. Se questo rumore è eccessivo e supera le soglie di legge, configura un disturbo legalmente rilevante.
Il caso specifico
La pronuncia della Corte di Cassazione che ha stabilito questo importante principio nacque da un caso specifico (risalente al 2003, ma ancora rilevante) in cui i proprietari di un appartamento vicino La Spezia, a seguito di una ristrutturazione, avevano installato un nuovo impianto sanitario il cui sciacquone produceva un rumore eccessivo e continuo, percepito in modo molto forte nell’appartamento confinante, situato in una posizione svantaggiosa rispetto al nuovo bagno.
I vicini, disturbati da questo rumore intollerabile durante la notte, portarono il caso in tribunale. Le perizie tecniche effettuate accertarono che il rumore prodotto dallo scarico del WC superava di tre decibel i limiti di rumorosità consentiti dalle normative per la quiete notturna, confermando l’esistenza di un disturbo che eccedeva la normale tollerabilità. La Corte d’Appello diede ragione ai vicini e la Cassazione confermò questa decisione.