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Dalla Cina millenaria alla metropoli del futuro: l’architettura raccontata dal Renzo Piano World Tour

Renzo Piano Cina world tour

Un viaggio nel moderno (youbuildweb.it/OōELi) - www.buildingcue.it

Tra armonia e cambiamento: il Renzo Piano World Tour racconta la Cina tramite la sua architettura, da Hong Kong ad Hangzhou. 

Un legame sottile, quasi impalpabile come seta finissima, unisce le antiche corti imperiali cinesi alle sue metropoli contemporanee.

Si tratta del linguaggio dell’architettura, una tradizione millenaria capace di rinnovarsi nel tempo, preservando la sua identità.

In questo viaggio attraverso epoche e materiali, il Renzo Piano World Tour 2025 giunge nella “terra di Mezzo” per studiarne le evoluzioni urbane, abitative e simboliche.

Un percorso che si configura come un’esplorazione culturale e offre una visione approfondita di come la Cina costruisce oggi, reinterpretando il passato attraverso il linguaggio del futuro.

Un viaggio da scoperta

Secondo quanto riportato da Professione Architetto News, l’esperienza di alcuni studenti in Cina segna un momento storico cruciale, in cui l’architetto Liu Jiakun, cantore delle comunità e vincitore del Pritzker 2025, ribadisce il ruolo essenziale dell’architettura nel plasmare gli ambienti umani. Il reportage inizia col tracciare un parallelo con il celebre viaggio di Marco Polo, evocando non solo l’emozione della scoperta, ma anche la narrazione delle profonde trasformazioni in atto in Cina.

Secondo il reportage, il Renzo Piano World Tour riesce a racchiudere in pochi giorni una straordinaria ricchezza visiva e filosofica che attraversa i secoli: dalla bellezza dei siheyuan, le tipiche abitazioni con cortile interno, allo sviluppo verticale dei grattacieli di vetro e acciaio a Hong Kong, la narrazione si snoda tra opposti come yin e yang, pieni e vuoti, Dao e progresso. Ogni edificio visitato non è solo una forma architettonica, ma una vera e propria dichiarazione culturale.

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Un esempio del reportage (youbuildweb.it/Wen Studio) – www.buildingcue.it

Il fulcro dell’esplorazione

Il percorso include siti iconici e progetti di grande importanza: dal museo M+ di Herzog e de Meuron alla spettacolare HSBC Tower progettata da Norman Foster, dalla storica Bank of China di I. M. Pei alla recente Zikawei Library di David Chipperfield a Shanghai. Ogni tappa offre l’opportunità di esplorare l’interazione tra memoria e innovazione, dove i materiali (legno, pietra, cemento, vetro) vengono scelti in base alla loro rilevanza per il contesto e per la cultura locale. Ciò che emerge è un’architettura che non si limita a imitare, ma rielabora, a detta della fonte: il West Bund Art Center e il Long Museum di Atelier Deshaus a Shanghai, così come la Pocket Plaza di Zhuang Shen, mostrano come anche le vecchie strutture industriali possano rinascere come spazi pubblici e culturali.

Questo è il segno di una Cina che riconosce il valore del proprio patrimonio e si orienta verso un’urbanistica più umana, accessibile e verde, in virtù dei trend odierni. Il culmine del tour è il superblocco OōEli a Hangzhou, progettato dal Renzo Piano Building Workshop: il complesso incarna una visione di architettura che bilancia natura, comunità e funzionalità. Il fulcro del progetto è un parco urbano, attorno al quale si trovano musei, aree commerciali, uffici e luoghi di incontro; il tutto è progettato a misura d’uomo, con percorsi accessibili e piazze verdi.