A Copenaghen si vive bene, ecco perché (Freepik Foto) - www.buildingcue.it
Nel 2025, Copenaghen ha conquistato per la prima volta il titolo di città più vivibile al mondo secondo il Global Liveability Index.
La capitale danese ha ottenuto un punteggio straordinario di 98 su 100, distinguendosi con valutazioni perfette nelle categorie di stabilità, educazione e infrastrutture. Questo risultato interrompe il dominio di Vienna, che era rimasta al vertice della classifica per tre anni consecutivi.
Il rapporto dell’EIU valuta 173 città in tutto il mondo sulla base di oltre 30 fattori suddivisi in cinque categorie principali: stabilità, sanità, cultura e ambiente, educazione e infrastrutture. I punteggi combinano elementi quantitativi e qualitativi, che vanno da dati oggettivi a giudizi di esperti locali, offrendo così un quadro completo della qualità della vita in ciascuna località.
Vienna, pur scendendo al secondo posto, continua a essere una delle migliori città per vivibilità, con punteggi massimi in sanità, educazione e infrastrutture. Tuttavia, un calo nel punteggio di stabilità — in parte dovuto a preoccupazioni per la sicurezza come l’annullamento del concerto di Taylor Swift nel 2024 — ha inciso sul suo posizionamento. A condividere il secondo posto è Zurigo, che eccelle in sanità ed educazione.
Il podio è completato da Melbourne al quarto posto, seguita da Ginevra, Sydney, Osaka, Auckland, Adelaide e Vancouver. La presenza dominante di città europee occidentali e dell’emisfero australe evidenzia l’alto standard di vita mantenuto in queste aree, mentre il Nord America è rappresentato solo da Vancouver nella top 10.
Il punteggio medio globale si mantiene stabile a 76.1 su 100, ma la categoria della stabilità ha subito una leggera flessione (-0,2 punti rispetto al 2024), a causa di tensioni geopolitiche, crisi civili e un diffuso senso di insicurezza in molte regioni. Questi fattori hanno colpito in particolare l’Europa occidentale, il Medio Oriente, il Nord Africa e alcune aree dell’Asia, come India e Taiwan.
Le città del Regno Unito registrano un forte calo. Londra è scesa dalla 45ª alla 54ª posizione, Manchester è passata dalla 43ª alla 52ª e Edimburgo dalla 59ª alla 64ª. Le cause principali sono l’instabilità politica interna e le crescenti manifestazioni di protesta sociale, che hanno impattato negativamente sul punteggio di stabilità. Anche il Canada ha visto un peggioramento generalizzato: Calgary è crollata dal quinto al diciottesimo posto, Toronto dal dodicesimo al sedicesimo. I problemi del sistema sanitario canadese, soprattutto la carenza di personale medico, sono tra i principali responsabili di questo calo diffuso in tutte le città canadesi valutate.
Un’area che invece mostra progressi notevoli è il Medio Oriente, in particolare città come Al Khobar in Arabia Saudita, che è salita di 13 posizioni grazie a miglioramenti nelle categorie sanità ed educazione. Questo riflette una tendenza più ampia nei paesi del Golfo, dove investimenti strategici stanno rapidamente elevando la qualità della vita urbana.
In coda alla classifica resta Damasco, capitale della Siria, che nonostante il recente cambio di regime continua a pagare il prezzo di oltre un decennio di guerra civile. Le infrastrutture danneggiate, la sanità compromessa e la persistente instabilità mantengono la città all’ultimo posto dell’indice, seguita da Tripoli (Libia) e Dhaka (Bangladesh).