Condizionatore, in condominio non puoi più tenerlo | La Legge è dalla parte del vicino: devi morire di caldo

Illustrazione di un condizionatore (Canva FOTO) - buildingcue.it
La situazione è molto strana, soprattutto se si vive in un condominio. Purtroppo, è probabile che si morirà di caldo in estate.
Il condizionatore domestico è diventato un compagno quasi indispensabile nelle estati sempre più torride. Non si limita a raffreddare l’aria, ma regola anche l’umidità, creando un ambiente più vivibile e confortevole dentro casa.
Il suo funzionamento si basa su un principio abbastanza semplice: catturare il calore presente nell’aria interna e trasferirlo all’esterno, restituendo aria fresca e asciutta.
A rendere possibile questo ciclo ci sono alcuni elementi chiave come il compressore, l’evaporatore e il condensatore, che lavorano insieme in modo continuo.
Sul mercato si trovano diversi modelli: dai portatili, pratici ma meno potenti, ai più diffusi split a parete, fino agli impianti centralizzati pensati per abitazioni più grandi. Ogni tipologia ha i suoi punti di forza e i suoi limiti, spesso legati allo spazio disponibile e ai costi di installazione.
Il climatizzatore e i rapporti di vicinato
Il climatizzatore è diventato quasi un simbolo dell’estate moderna: indispensabile per sopravvivere alle ondate di calore, ma spesso fonte di discussioni quando entra in gioco il condominio. Installare l’unità esterna non significa semplicemente trovare un punto libero sul muro, perché si tocca inevitabilmente anche la sfera degli altri residenti. E lì, tra regolamenti condominiali e diritti individuali, nasce il conflitto.
Ci sono persone che raccontano di liti infinite solo per un motore troppo rumoroso o per qualche goccia di condensa che cade sul balcone sottostante. Sono episodi che, a prima vista, sembrano banali, ma rivelano quanto sia delicato il confine tra libertà personale e rispetto degli spazi comuni. È in queste situazioni che la legge entra a fare chiarezza, stabilendo regole precise.
Cosa dice la legge in casi concreti
Come riportato da Design Mag, secondo la normativa, l’unità esterna del condizionatore può essere installata, ma deve rispettare vincoli ben precisi. Non può invadere il balcone del vicino né interferire con i suoi impianti, e deve mantenere una distanza minima: almeno tre metri sotto la soglia delle finestre sovrastanti. Inoltre, se l’apparecchio genera rumori eccessivi o risulta troppo invasivo, il vicino ha il diritto di chiedere la rimozione.
Prima di procedere, è necessario avvisare l’amministratore di condominio, che ha il compito di vigilare sul rispetto delle regole comuni. Un punto interessante è stato chiarito da una sentenza della Corte d’Appello di Venezia, datata 31 luglio 2025. La decisione stabilisce che, se per montare il climatizzatore è indispensabile accedere alla proprietà altrui, il proprietario è tenuto a consentirlo. Tuttavia c’è un limite: le acque di condensa non possono essere scaricate nello spazio del vicino.