Casa, occhio alle modifiche | Questa può costarti davvero cara: l’Agenzia delle Entrate non bussa, ti sfonda la porta di ingresso

Modifiche casa, ecco i documenti a cui fare attenzione (Freepik Foto) - www.buildingcue.it
In un contesto in cui la digitalizzazione e l’interconnessione dei dati assumono un ruolo sempre più centrale.
Soprattutto nella gestione pubblica, il rapporto tra cittadino e amministrazione sta evolvendo rapidamente. Le nuove tecnologie permettono alle istituzioni di agire in modo più preciso, veloce e mirato, specie quando si tratta di monitorare il patrimonio immobiliare nazionale.
Questo processo si inserisce all’interno di una più ampia strategia di modernizzazione, che mira a migliorare la trasparenza e l’efficienza della Pubblica Amministrazione. Tra gli obiettivi principali rientra la lotta all’evasione fiscale, in particolare quella legata alla mancata o errata dichiarazione degli immobili.
È evidente come il progresso tecnologico, se da un lato semplifica la vita degli utenti, dall’altro imponga nuove responsabilità. La condivisione automatica delle informazioni e la possibilità di incrociare rapidamente i dati hanno modificato profondamente il concetto di controllo fiscale.
In questo scenario, il cittadino è chiamato a prestare maggiore attenzione alla conformità delle proprie posizioni fiscali, anche in ambiti che fino a poco tempo fa venivano considerati marginali o di secondaria importanza.
Quando cambiare casa cambia anche le tasse
Secondo quanto riportato dal portale giuridico Brocardi.it (articolo del 25/06/2025, a firma dell’Avv. Lilla Laperuta), molte modifiche apportate a un immobile, anche se effettuate in buona fede e a fini abitativi, possono determinare conseguenze fiscali non trascurabili. Interventi come ristrutturazioni, ampliamenti o l’aggiunta di spazi accessori possono infatti comportare un aumento della rendita catastale.
Questo valore, assegnato dal Catasto, è alla base del calcolo di varie imposte, tra cui IMU e TARI. Un incremento della rendita si traduce automaticamente in un aggravio fiscale, anche in assenza di un effettivo aumento del reddito del contribuente. Per questo motivo, è obbligatorio dichiarare ogni intervento che modifica la struttura o la destinazione d’uso dell’immobile, pena l’avvio di accertamenti da parte dell’Agenzia delle Entrate.
Gli interventi più “attenzionati”
Tra le modifiche più rilevanti, l’articolo segnala la costruzione di una piscina interrata: pur non essendo considerata un bene di lusso secondo la normativa italiana, essa può comportare un aumento della rendita catastale fino al 20%, e in alcuni casi persino un cambio di categoria catastale dell’abitazione (ad esempio da A/2 ad A/1), con conseguente perdita delle esenzioni IMU anche sulla prima casa.
Anche le pertinenze rappresentano un ambito delicato. L’aggiunta di una dependance, un terrazzo calpestabile, un’autorimessa coperta o una cantina comunicante può far aumentare il valore fiscale dell’intero immobile, specie se fisicamente collegate alla casa principale. È inoltre importante sapere che ai fini IMU si possono considerare al massimo tre pertinenze, purché di diversa categoria catastale (C/2, C/6, C/7).