Casa, d’ora in poi la aggiusti solo una volta nella vita | Questo nuovo materiale appena uscito fa tutto da solo: non sopporta nemmeno una piccola crepa

Illustrazione di una casa in ristrutturazione (Canva FOTO) - buildingcue.it
Riparare casa è sempre stato costoso, una sorta di processo continuo. Eppure, con questa nuova tecnica, le riparazioni cambieranno!
Quando qualcosa si rompe, la prima reazione è spesso frustrazione. Ma dopo il fastidio iniziale, arriva il momento di decidere: si butta o si ripara? E proprio lì si gioca una partita importante, fatta di scelte pratiche ma anche culturali.
Riparare non è solo un gesto tecnico, è un modo di dare valore agli oggetti. Che sia un elettrodomestico, un paio di occhiali o una vecchia sedia, l’aggiustare diventa un piccolo atto di rispetto verso ciò che ci accompagna ogni giorno.
In un mondo che spinge al consumo rapido, saper rimettere in sesto qualcosa significa anche rallentare. Fermarsi, capire dove sta il problema e trovare una soluzione. A volte serve un professionista, altre basta un po’ di manualità e pazienza.
E poi, non va dimenticato: riparare è spesso più sostenibile che sostituire. Si risparmia denaro, si producono meno rifiuti e si ridà vita a ciò che sembrava finito. In fondo, è un modo concreto di prendersi cura.
L’idea che sembrava fantascienza
In architettura e ingegneria, l’obiettivo è sempre lo stesso: costruire bene, far durare nel tempo e limitare i problemi. Però, diciamocelo, nessuna casa è eterna. Col passare degli anni, spuntano crepe, si sfaldano i muri, qualcosa si rompe. E ogni volta si ricomincia: chiamare il tecnico, spendere soldi, fare disagi. E se invece fosse la casa stessa a sistemarsi da sola?
Questa non è una scena da film, ma una delle direzioni più promettenti della ricerca attuale. Alcuni studiosi, come riportato da Player, hanno sviluppato un tipo di calcestruzzo “intelligente”, in grado di autoripararsi senza interventi esterni. L’ispirazione? I licheni. Sì, proprio quelle strane macchie che si vedono sulle rocce. Una volta inseriti nel cemento, questi microrganismi si attivano con la luce e l’umidità, producendo una sostanza che riempie le crepe. Così la casa si aggiusta “da sola”.
Come funziona davvero
Come riportato da Player, il cuore di questo esperimento arriva da una collaborazione tra due università statunitensi, quella del Texas e quella del Nebraska-Lincoln. Gli scienziati hanno creato un materiale ibrido, mescolando cemento tradizionale e agenti biologici. Quando il calcestruzzo si fessura, ecco che entrano in gioco questi piccoli organismi: in presenza di anidride carbonica e acqua, rilasciano carbonato di calcio, andando a chiudere le spaccature.
Un meccanismo che, a pensarci bene, somiglia molto alla cicatrizzazione di una ferita. Solo che avviene nel muro. Questi esperimenti rientrano nella famiglia dei cosiddetti materiali autoriparanti, una categoria che ormai si sta espandendo: si parla di polimeri con capsule interne, materiali chimicamente reattivi, persino strutture con minuscoli “canali” che funzionano come vasi sanguigni.