Bonus, non serve essere sposati per beccarti in botto di soldi | Basta vivere insieme in casa e te li accreditano

Bonus casa coppie non sposate (Canva foto) - www.buildingcue.it
Vivere insieme conviene: i bonus casa valgono anche per chi non è sposato, scopri come ottenerli e a chi sono rivolti.
Succede spesso che le grandi sorprese arrivino proprio da ciò che sembrava già chiaro. In materia fiscale, ad esempio, ci sono norme che per anni sono state interpretate in modo rigido, e che oggi si rivelano più flessibili del previsto. Questo vale soprattutto quando si parla di agevolazioni edilizie, un settore in cui ogni dettaglio può fare la differenza.
C’è un’idea diffusa secondo cui solo il proprietario della casa o chi ha diritti reali su di essa possa beneficiare dei bonus per lavori di ristrutturazione o risparmio energetico. Ma alcune novità normative stanno modificando il perimetro dei beneficiari, includendo figure prima inaspettate. Ed è qui che iniziano a emergere nuove possibilità.
Nel tessuto familiare moderno, non tutti scelgono di sposarsi. Le coppie conviventi, le famiglie allargate, o chi vive con un parente anziano sono realtà sempre più comuni. E proprio da queste configurazioni arriva una svolta poco conosciuta ma molto vantaggiosa. Una forma di riconoscimento economico che non guarda allo stato civile, ma al tipo di rapporto e alla condivisione della casa.
Molti, infatti, ignorano che la convivenza può avere un valore fiscale. Non serve l’anello al dito, né documentazioni complesse: a volte basta una semplice dichiarazione per rientrare tra i beneficiari di importanti detrazioni. Una novità che potrebbe cambiare il modo in cui si affrontano i lavori in casa.
Chi ha diritto alle detrazioni anche senza matrimonio
Secondo quanto riportato da Chiese Romaniche Sardegna, la normativa attuale permette anche ai familiari conviventi del proprietario o detentore dell’immobile di accedere ai bonus casa. Parliamo di coniugi, ma anche di parenti entro il terzo grado o affini entro il secondo. L’importante è che vivano nella stessa abitazione e che le spese siano sostenute direttamente da loro.
Questi conviventi possono usufruire delle detrazioni fiscali per lavori di ristrutturazione, efficientamento energetico e miglioramento antisismico. Per il 2025, l’aliquota per chi non è proprietario ma vive stabilmente nell’abitazione è del 36%, mentre scenderà al 30% nei due anni successivi. Ai fini della detrazione, è sufficiente presentare una dichiarazione sostitutiva dell’atto notorio che attesti la convivenza al momento dell’inizio dei lavori o delle spese.
Niente residenza comune e pochi documenti: ecco come funziona davvero
La convivenza, ai fini del bonus, non deve risultare ufficialmente nei registri anagrafici. Non è indispensabile condividere la residenza anagrafica, e anche in presenza di indirizzi diversi si può comunque dimostrare il legame attraverso la dichiarazione scritta. Questa flessibilità normativa apre la strada a molti che, pur vivendo insieme da tempo, non hanno formalizzato nulla a livello burocratico.
In sostanza, il fisco riconosce e premia la convivenza domestica anche in assenza di matrimonio. Chi sostiene le spese e vive stabilmente nell’immobile può ottenere le detrazioni, a patto di fornire le prove necessarie in caso di controlli. Nessuna corsa all’anagrafe, nessun atto notarile: spesso basta vivere sotto lo stesso tetto per beccarsi un bottino di soldi.