Home » Trending News » Basta comprare quest’olio di oliva al supermercato | Questa è la marca peggiore: evitala come la peste

Basta comprare quest’olio di oliva al supermercato | Questa è la marca peggiore: evitala come la peste

Illustrazione di un po' di olio di oliva (Canva FOTO) - buildingcue.it

Illustrazione di un po' di olio di oliva (Canva FOTO) - buildingcue.it

Se trovi quest’olio di oliva, è meglio non comprarlo. Soprattutto se trovi questa marca, e meglio evitarla!

L’olio d’oliva è molto più di un semplice condimento: è un simbolo della cultura mediterranea, un alimento che accompagna da secoli la nostra cucina e che racchiude in sé storia e tradizione.

La sua produzione nasce dal frutto dell’olivo, pianta antichissima che ancora oggi domina paesaggi e campagne. La spremitura delle olive, un tempo manuale e oggi quasi sempre meccanica, permette di ottenere quell’oro liquido tanto apprezzato.

Oltre al sapore, l’olio d’oliva è un alleato prezioso per la salute. Ricco di antiossidanti e grassi buoni, aiuta a proteggere cuore e arterie, diventando un punto fermo in una dieta equilibrata.

Dalla bruschetta più semplice ai piatti più elaborati, resta insostituibile. Ogni goccia racconta il legame tra uomo e natura, tra la fatica del lavoro nei campi e il piacere di un cibo autentico.

Una situazione particolare

L’olio d’oliva è uno di quei prodotti che si danno quasi per scontati: si trova in ogni cucina, accompagna piatti semplici e ricette elaborate, e viene considerato un simbolo del benessere mediterraneo. Eppure, dietro l’etichetta di una bottiglia, non sempre si nasconde ciò che promette. Il mercato, spinto dalla crescente domanda, ha iniziato a riempirsi di versioni che non sempre rispettano gli standard.

È un paradosso curioso: proprio mentre l’olio viene celebrato come “oro liquido” della dieta mediterranea, proliferano pratiche poco trasparenti. Ed è qui che il consumatore deve imparare a orientarsi, distinguendo ciò che è autentico da ciò che invece rischia di deludere, se non addirittura di ingannare.

Illustrazione di un po' di olio (Depositphotos foto) - www.buildingcue.it
Illustrazione di un po’ di olio (Depositphotos foto) – www.buildingcue.it

Meglio prestare attenzione!

Come riportato da Essegibisicurezza, il problema maggiore riguarda gli oli che riportano la dicitura “extra vergine” senza però rispettarne i requisiti reali. Alcuni produttori li mescolano con oli di semi alterando gusto, qualità nutrizionale e benefici per la salute. Anche il contenitore può dire molto. Bottiglie di plastica trasparente o vetro chiaro lasciano passare la luce, accelerando il processo di ossidazione, mentre recipienti scuri o metallici aiutano a conservare meglio l’olio.

Un consiglio utile è affidarsi a marchi locali o artigianali, più attenti alla filiera e meno inclini a scorciatoie industriali. Anche la freschezza gioca un ruolo decisivo: un olio imbottigliato da poco mantiene intatti sapori e nutrienti, mentre uno troppo vecchio tende a irrancidire. Controllare la data di imbottigliamento (quando riportata) o almeno la scadenza è un gesto semplice ma fondamentale. In questo modo, si può essere più sicuri di portare in tavola un prodotto genuino, senza brutte sorprese.