Autovelox, italiani al settimo cielo | Solo un altro mese di sofferenza, poi non ci saranno più

Autovelox e novità (Depositphotos foto) - www.buildingcue.it
Un cambiamento davvero inaspettato che potrebbe rivoluzionare il modo in cui vengono usati gli autovelox in Italia.
C’è un argomento che, volenti o nolenti, torna fuori ogni anno come il panettone a Natale: gli autovelox. Basta accennarlo e si aprono dibattiti infiniti tra chi li considera indispensabili e chi li vede come una trappola per fare soldi. Eppure, anche tra mille opinioni diverse, una cosa è chiara: sono diventati parte integrante del paesaggio urbano, che ci piaccia oppure no.
Molti si chiedono ancora oggi — ma servono davvero? Sono strumenti per la sicurezza o un modo elegante per svuotare i portafogli degli automobilisti? La risposta, come spesso accade, sta nel mezzo. In certi casi fanno il loro dovere, in altri… lasciamo perdere. Ma intanto, continuano a spuntare ovunque, spesso senza nemmeno un cartello a segnalarli.
Ogni volta che si parla di cambiamenti in questo settore, si accende subito la miccia. E puntualmente, ecco che si scatena il solito caos tra chi spera in più giustizia e chi teme l’ennesimo pasticcio burocratico. I comuni, intanto, devono barcamenarsi tra mille norme e lamentele crescenti da parte dei cittadini.
Uno dei problemi principali è che non tutti questi dispositivi sono regolari al 100%. Alcuni mancano dell’omologazione richiesta, altri non risultano registrati come dovrebbero. Questo apre scenari curiosi che starebbero per prendere pieghe inaspettate.
Una burocrazia che rischia di mandare tutto in tilt
Come riporta autoblog.it, al centro della questione c’è una nuova disposizione contenuta nel cosiddetto decreto infrastrutture. Secondo quanto previsto, Regioni, Province e Comuni devono trasmettere al Ministero un censimento completo di ogni singolo autovelox: posizione precisa, dettagli tecnici, stato di omologazione e altro ancora. Un lavoro mastodontico, reso ancora più difficile dall’assenza di un modulo digitale dedicato… che, per ora, non è stato nemmeno reso disponibile.
E qui nasce il nodo. Il decreto attuativo, che dovrebbe far partire tutto l’iter, è ancora fermo al palo. In ritardo, bloccato, impantanato. Il Codacons, che ha reso pubblica la questione, ha definito il tutto come un “contesto paradossale”. Se questo decreto non verrà approvato a breve, potrebbe accadere qualcosa di incredibile.
Ecco cosa potrebbe succedere
La conseguenza più diretta, e in un certo senso clamorosa, è che dal 18 ottobre potremmo trovarci senza alcun autovelox attivo su tutto il territorio italiano. Uno scenario che spalancherebbe le porte a migliaia di ricorsi, contestazioni su vecchie multe e, potenzialmente, sanzioni cancellate su larga scala. Tutto questo mentre i Comuni rischiano seriamente di vedere sparire entrate importanti dai loro bilanci, già in sofferenza.
E non è tutto. Già nell’aprile 2024, la Corte di Cassazione aveva sentenziato che le multe elevate da apparecchi privi di omologazione erano da considerarsi nulle. Oggi, secondo i dati diffusi dal Codacons, la situazione è persino più critica: si parla di circa il 60% degli autovelox fissi e oltre il 67% di quelli mobili fuori norma. Un disastro annunciato, che rischia di trasformarsi in una valanga legale difficile da gestire.