Autovelox, il nuovo Codice della Strada parla chiaro | Sotto questa distanza le multe sono nulle: le puoi anche stracciare

Autovelox, ecco come funziona da oggi in poi (Freepik Foto) - www.buildingcue.it
Nel tempo, l’evoluzione delle regole della mobilità ha seguito le trasformazioni della società: più auto, più tecnologia, più velocità.
Ma non sempre queste trasformazioni si accompagnano a un senso di giustizia percepito. È così che, spesso, ci si ritrova a parlare di “controllo”, “prevenzione” e “trasparenza”, parole che dovrebbero camminare sempre insieme, ma che a volte sembrano prendere direzioni diverse.
Non è raro che chi percorre le strade italiane senta il bisogno di maggiore chiarezza. Una chiarezza che non si limita solo ai limiti di velocità, ma che tocca anche il modo in cui vengono applicate le norme. Perché il confine tra regola e abuso può diventare sottile, e una regola sbagliata – o peggio, mal applicata – può trasformarsi in una trappola più che in una protezione.
Nel cuore di questo equilibrio fragile si inserisce un recente aggiornamento normativo che ha sollevato un notevole interesse. Si tratta di una novità introdotta dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti che punta a ristabilire fiducia e legittimità nel rapporto tra automobilista e pubblica amministrazione.
Ma cosa cambia davvero, e perché è così importante tenere gli occhi aperti su ogni dettaglio? È arrivato il momento di guardare da vicino.
Una distanza che fa la differenza
Dal 12 giugno 2025 è entrato in vigore il cosiddetto “decreto Autovelox”, un intervento deciso del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti che rivoluziona il modo in cui vengono gestiti i controlli elettronici della velocità. Uno dei punti più significativi riguarda l’introduzione di distanze minime obbligatorie tra un dispositivo e l’altro. Non si tratta di un dettaglio tecnico: se questa distanza non viene rispettata, le multe possono essere considerate nulle, come riportato da Virgilio Motori nel suo approfondimento pubblicato il 4 agosto 2025.
Le nuove regole sono differenziate in base al tipo di strada: 4 km in autostrada, 3 km sulle strade extraurbane principali, 1 km sulle extraurbane secondarie e 500 metri nei centri urbani. Il mancato rispetto delle soglie, insieme all’assenza di omologazione o segnaletica non conforme, rappresenta un vizio di forma che permette al cittadino di fare ricorso contro la sanzione, anche allegando semplici prove fotografiche. Non basta più un’autorizzazione generica: ogni dispositivo deve rispondere a criteri rigorosi.
Un sistema più trasparente e controllabile
Ma la novità non si ferma qui. Il decreto prevede anche l’introduzione di una piattaforma informatica nazionale, dove saranno elencati tutti gli autovelox attivi, con tanto di marca, modello, omologazione e ubicazione esatta. Questo strumento, gestito dal Ministero stesso, ha l’obiettivo di garantire trasparenza, ridurre i contenziosi e fornire agli automobilisti un mezzo concreto per verificare la regolarità delle multe ricevute.
Non meno importante è il fatto che ogni autovelox dovrà essere installato solo in presenza di condizioni oggettive, come alta incidentalità, impossibilità di contestazione immediata o tutela dell’utenza debole. Non sarà più sufficiente dire “qui c’è un limite basso”, perché l’intervento arbitrario dei Comuni verrà considerato illegittimo. Di nuovo, come chiarisce Virgilio Motori, ciò che prima poteva sembrare un dettaglio tecnico oggi diventa una questione di legalità.