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Auto, non servono preghiere per farla franca | Con questo trucco eviti una batosta da 1200€: tutti gli automobilisti esperti lo conoscono

Uomo felice in auto (Depositphotos foto) - www.buildingcue.it

Uomo felice in auto (Depositphotos foto) - www.buildingcue.it

Conoscere questa possibilità prevista dalla legge può salvarti da una multa salata e dalla perdita di punti sulla patente.

Diciamoci la verità: quando arriva una multa, la prima reazione è un misto tra rabbia e rassegnazione. Uno pensa: “Vabbè, ormai è andata”. Soprattutto se si tratta di velocità, che è una delle infrazioni più comuni. Ma non è detto che le cose vadano sempre come sembrano, e in certi casi può esserci un’uscita di sicurezza.

Il problema è che molti credono che il verbale sia una condanna definitiva. Tipo “prendere e pagare”. Ma in realtà, se si conoscono certi dettagli, ci si può difendere senza fare i furbi. Il punto è capire quando si può e come farlo nel modo giusto. E no, non serve essere avvocati o esperti di Codice della Strada per cavarsela.

Un’altra cosa da tenere a mente: le regole non colpiscono sempre e solo chi era al volante. Spesso, la burocrazia va a finire tutta addosso al proprietario dell’auto, anche se magari nemmeno stava guidando. E qui le cose si complicano, perché si entra in un’area grigia dove serve un po’ più di attenzione… o almeno, un po’ più di furbizia legale, ecco.

E poi c’è la giurisprudenza, quella che nessuno legge ma che ogni tanto salva. Perché non tutto è bianco o nero: ci sono interpretazioni che cambiano tutto, soprattutto se la multa arriva “a distanza”, magari da un autovelox piazzato chissà dove. Lì sì che vale la pena sapere bene cosa dice la legge… e cosa si può evitare senza raccontare frottole.

C’è una scappatoia che pochi conoscono

Quando vieni pizzicato per eccesso di velocità da un autovelox o da una telecamera, il verbale ti arriva a casa, giusto? Ma insieme alla multa, ti chiedono anche di dire chi stava guidando. Se non lo fai entro 60 giorni, scatta una seconda sanzione — e non è uno scherzo: può arrivare fino a 1.166 euro, da sommare alla prima.

E invece no. Come riporta Money.it, la Cassazione ha aperto un’altra strada, che in pochi conoscono ma può fare la differenza. Se davvero non sei in grado di identificare chi era alla guida — magari perché l’auto è condivisa, o non te lo ricordi per ragioni valide — allora puoi evitare. Ma ci sono regole precise da rispettare.

Soldi e auto (Depositphotos foto) - www.buildingcue.it
Soldi e auto (Depositphotos foto) – www.buildingcue.it

Quando non sapere può salvarti legalmente

Attenzione però: non basta dire “non lo so” e sperare che funzioni. Devi dimostrare che la tua incertezza è reale e motivata. Per esempio, l’auto viene usata da più persone e non hai modo di stabilire chi fosse al volante in quel momento? Oppure hai difficoltà oggettive di memoria o non eri nemmeno presente? In questi casi, la legge ti tutela, e puoi evitare le conseguenze più pesanti.

La Corte di Cassazione ha chiarito che il proprietario non può essere punito se non indica il conducente per motivi fondati e giustificabili. Ma occhio: se inventi, rischi il penale. Se invece agisci con trasparenza, puoi legalmente evitare i 1.166 euro della seconda multa. Non è un trucco, è una possibilità prevista dalla legge — solo che quasi nessuno lo sa.