Prosciutti e pericoli (Depositphotos foto) - www.buildingcue.it
Attenzione a questi prosciutti: ecco perché dovresti controllare bene l’etichetta prima di comprarli, cosa contengono.
Quando si parla di prosciutto cotto, la maggior parte delle persone pensa a qualcosa di semplice, familiare, magari da mettere in un panino al volo. Eppure, c’è qualcosa che non tutti notano. Dentro quelle fette apparentemente innocue si può nascondere ben più di quanto si creda. Non è solo questione di sapore o marca: ci sono dettagli meno evidenti che possono fare una grande differenza.
Ti sei mai chiesto perché certi prosciutti sembrano quasi “bagnati” al tatto? O perché alcuni pesano più del previsto anche se sembrano uguali agli altri? Non è un caso. Ci sono piccoli segnali che spesso ignoriamo, ma che raccontano molto su quello che stiamo davvero portando in tavola. Questione di consistenza, colore, e anche di come reagisce sulla padella, se lo scaldi.
Tante volte, facciamo la spesa di corsa, scegliamo quello che conosciamo o quello che costa meno. Normale. Ma dietro un’etichetta ben stampata e un colore invitante possono nascondersi metodi di lavorazione che forse non approveremmo, se solo li conoscessimo. Non tutto è così trasparente come vorremmo, e qualche volta ci fidiamo fin troppo facilmente.
Ecco, le etichette. Quelle scritte minuscole che spesso leggiamo solo per cercare la data di scadenza. In realtà lì dentro si trova tutto: quello che c’è, quello che manca e soprattutto quello che non dovrebbe esserci. Basta sapere cosa cercare. E imparare a farlo, a dire il vero, non è poi così complicato.
Una cosa poco nota — o che si tende a sottovalutare — è che in molti casi il prosciutto viene “allungato” con acqua. Non parliamo di un po’ d’umidità: ci sono prodotti che arrivano anche al 30% di acqua aggiunta. In pratica, paghi di più per… meno. O meglio, per qualcosa che sembra di più ma in realtà è solo diluito.
E non è finita. Insieme all’acqua spesso ci sono anche altri “ingredienti tecnici” come addensanti, gelificanti o conservanti. Tutti perfettamente legali, per carità, ma che cambiano completamente la natura del prodotto. Sapore diverso, consistenza diversa, qualità… beh, molto più bassa di quanto pensassi.
Qui arriviamo al punto più delicato. Alcuni prosciutti, anche tra quelli più venduti, contengono sostanze come nitriti e nitrati (sì, proprio E249 ed E250). Sono conservanti, servono per evitare che si sviluppino batteri pericolosi. Però, e qui viene il problema, ci sono diversi studi che collegano il consumo frequente di questi additivi a potenziali problemi di salute.
Come riporta Scuola News, alcune marche note finiscono sotto accusa per l’uso eccessivo sia di acqua sia di questi conservanti. Il risultato? Un prodotto che costa di più, vale meno e può anche fare male. Quindi, se ti capita di leggere certi nomi sull’etichetta… meglio lasciarli dov’è e cercare un’alternativa con meno “chimica” e più trasparenza.