Altro che Re Artù, altro che Cavalieri della Tavola Rotonda | La Spada nella Roccia si trova in Italia e nessuno è mai riuscito a estrarla

Illustrazione di una spada nella roccia (Canva FOTO) - buildingcue.it
Questa è una vera e propria leggenda. Chiunque conosce questa storia, eppure pochi sanno che esiste anche in Italia.
La leggenda della spada nella roccia è uno dei racconti più affascinanti del ciclo arturiano. Nasce dal mito medievale che circonda la figura di re Artù, un giovane destinato a diventare sovrano non per nascita evidente, ma per un segno straordinario.
Secondo la tradizione, solo il vero re d’Inghilterra avrebbe potuto estrarre la spada conficcata nella pietra. Molti cavalieri provarono senza successo, finché un ragazzo apparentemente comune riuscì nell’impresa. Quel gesto lo consacrò come legittimo monarca.
La spada nella roccia viene spesso associata a Excalibur, anche se alcune versioni distinguono le due armi: la prima come simbolo della legittimità regale, la seconda come dono magico della Dama del Lago. È una confusione che testimonia la ricchezza e la varietà delle tradizioni medievali.
Oltre al valore simbolico, il mito rappresenta un messaggio universale: il potere autentico non si eredita soltanto dal sangue, ma dal coraggio e dal destino. È per questo che la spada nella roccia continua a esercitare fascino, tra storia, leggenda e letteratura.
Una leggenda…italiana
Quando si pensa alla spada nella roccia, l’immaginazione corre subito verso l’Inghilterra e le leggende di re Artù. In realtà, non serve spingersi così lontano per trovare un simbolo simile, perché anche in Italia esiste un luogo che custodisce un mistero altrettanto affascinante.
In Toscana, tra colline e rovine antiche, si cela un’eredità che mescola storia e leggenda. È uno di quei posti che sembrano usciti da un racconto medievale, dove religione, mito e suggestione popolare si intrecciano fino a creare un’atmosfera difficile da descrivere senza averla vissuta.
Un’altra spada nella roccia
Come riportato da Blitz Quotidiano, a circa quaranta chilometri da Siena, nel comune di Chiusdino, si trova l’Abbazia di San Galgano. Poco distante sorge l’Eremo di Montesiepi, che custodisce davvero una spada conficcata nella roccia, oggi protetta da una teca di vetro. Secondo la tradizione, fu lo stesso San Galgano a piantarla lì nel 1180 come gesto miracoloso, un segno di rinuncia alle armi e di consacrazione alla vita spirituale.
La scena richiama inevitabilmente la leggenda arturiana, anche se non vi è un legame diretto con il mito di Excalibur. Il fascino di questo luogo non si limita alla spada: si racconta che nei pressi dell’eremo possa trovarsi addirittura il Santo Graal, il calice dell’Ultima Cena che avrebbe raccolto il sangue di Cristo. Un intreccio di racconti che ha reso Montesiepi una meta di pellegrinaggio e curiosità, capace di tenere viva una tradizione secolare.