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Affitti, hanno vinto i proprietari di casa | È finita per tutti gli inquilini: basta un niente e si ritrovano sfrattati in mezzo alla strada

Legge e affitti (Depositphotos foto) - www.buildingcue.it

Legge e affitti (Depositphotos foto) - www.buildingcue.it

Nuove situazioni sugli affitti accendono il dibattito: più tutele ai proprietari, ma gli inquilini rischiano sfratti lampo.

In molte città italiane, affittare casa è diventato un vero e proprio terno al lotto. Tra affitti alle stelle e morosità sempre dietro l’angolo, non è facile né per chi cerca un tetto né per chi mette a disposizione un immobile.

Chi vive in affitto spesso cammina sul filo, economicamente parlando, mentre i proprietari temono lungaggini e complicazioni se qualcosa va storto. Il clima è teso, e la pazienza — da entrambe le parti — inizia a scarseggiare.

La questione degli sfratti è un nervo scoperto. Ogni anno migliaia di richieste si accumulano nei tribunali e le soluzioni tardano ad arrivare. A farne le spese sono famiglie, studenti, pensionati… insomma, persone. E la burocrazia, come spesso accade, non aiuta.

È un sistema lento, macchinoso, che fatica a stare al passo con la realtà delle città, soprattutto quelle più grandi. In questo contesto sempre più complesso, c’è chi prova a rimettere mano alle regole del gioco.

Un tema spinoso

Il tema è delicato: come si può intervenire senza penalizzare nessuno? Se da un lato è giusto tutelare chi mette a disposizione un immobile, dall’altro non si può ignorare il rischio di aumentare il disagio abitativo. È un equilibrio fragile, difficile da maneggiare.

La normativa attuale per molti non porta a sbocchi vantaggiosi. E allora ecco che qualcuno propone alternative. Soluzioni, forse. Ma il timore è che si finisca per spostare il peso tutto da un lato. Una riforma vera, però, richiede coraggio e buon senso. E soprattutto, attenzione alle persone.

Affitto (Depositphotos foto) - www.buildingcue.it
Affitto (Depositphotos foto) – www.buildingcue.it

La situazione

Ecco, la proposta è arrivata. Fratelli d’Italia l’ha messa nero su bianco, con il senatore Paolo Marcheschi a firmare il testo. In pratica, si vorrebbe snellire — parecchio — la procedura di sfratto per chi non paga l’affitto per due mesi di fila. Niente più lunghi processi, ma un iter amministrativo rapido e diretto, basato su quanto già fanno in Finlandia e in Spagna. L’idea è quella di creare un nuovo ente, l’Autorità per l’Esecuzione degli Sfratti (Aes), che si occuperà di tutto: dalla verifica dei documenti all’emissione del titolo esecutivo. Il proprietario, se ha prove concrete del mancato pagamento (contratto, estratti conto, ricevute, ecc.), potrà avviare la pratica senza passare dal tribunale. L’inquilino avrà comunque 7 giorni per rispondere o opporsi. Poi si procede.

Come riporta Fanpage.it, lo sfratto potrà essere eseguito in 30 giorni, massimo 90 se c’è una proroga motivata. Ma attenzione: non si tratterebbe di una guerra agli inquilini. Il testo prevederebbe tutele importanti, soprattutto per chi si trova in condizioni difficili — malattie, disoccupazione, separazioni, ecc. — o per famiglie con minori, disabili o anziani in casa. E non mancherebbero controlli anche sul lato dei proprietari. Se uno prova a fare il furbo e presenta dichiarazioni false o documenti truccati, rischierebbe grosso: multe fino a 20mila euro e persino il rischio di finire in procura per truffa o calunnia. Ed è previsto anche un Fondo per l’Emergenza Abitativa, pensato per aiutare chi davvero non ce la fa. Una proposta che promette di cambiare parecchio.