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Rivoluzione in strada, addio alle buche sfonda auto | Trovata la cura definitiva: questo asfalto si ripara da solo

Illustrazione di una buca (Canva FOTO) - buildingcue.it

Illustrazione di una buca (Canva FOTO) - buildingcue.it

Presto diremo addio alle buche! Questi pericoli “su strada” che distruggono le nostre auto saranno presto un ricordo!

Le buche stradali non sono solo un fastidio da evitare mentre si guida: rappresentano un problema serio per la sicurezza e per l’economia. Si formano quando acqua, gelo e usura indeboliscono l’asfalto, fino a far cedere la superficie. 

Per gli automobilisti, ogni buca è un potenziale danno: pneumatici tagliati, cerchioni deformati, sospensioni compromesse. Un singolo impatto può trasformarsi in centinaia di euro di riparazioni, e, nei casi peggiori, anche in incidenti. 

Le buche sono anche un indicatore della salute delle infrastrutture. Dove ce ne sono molte, spesso mancano fondi o pianificazione per la manutenzione stradale. Ripararle in emergenza costa di più che prevenire, ma è esattamente ciò che accade di solito.

Eppure, esistono soluzioni: asfalti drenanti più resistenti, sensori per il monitoraggio continuo, persino materiali che si autoriparano. Tecnologie già disponibili, ma non ancora adottate su larga scala.

Una situazione particolare

Per chi guida ogni giorno, le buche sull’asfalto sono un po’ come ospiti indesiderati: ci si convive, ma non ci si rassegna mai davvero. Ogni città ne è piena, e ognuno ha la propria storia di pneumatici rovinati, sospensioni maltrattate o frenate improvvise per evitare crateri spuntati dal nulla dopo una notte di pioggia. 

Negli ultimi tempi, però, qualcosa sembra essersi mosso: non una toppa temporanea, non l’ennesima asfaltata che dura una stagione, ma un’idea che usa la tecnologia delle auto moderne per cambiare approccio. Non si tratta più di rincorrere il danno, ma di prevenirlo raccogliendo dati in tempo reale da chi la strada la percorre davvero. 

Illustrazione di una macchina e di una buca (Canva FOTO) - buildingcue.it
Illustrazione di una macchina e di una buca (Canva FOTO) – buildingcue.it

Di cosa si tratta?

Come riportato da Derapate, la novità arriva da General Motors che ha brevettato un sistema capace di rilevare le condizioni del manto stradale grazie ai sensori già presenti nelle automobili moderne. Le vetture registrano vibrazioni e movimenti delle sospensioni durante la guida e inviano i dati a una piattaforma cloud che li trasforma in un indicatore chiamato Road Maintenance Score (RMS).

Quando un tratto di strada supera una certa soglia di degrado, il sistema può avvisare automaticamente gli enti locali o addirittura aggiornare i navigatori, così da segnalare ai conducenti un percorso alternativo e, nel frattempo, accelerare gli interventi di manutenzione. Oltre a ridurre il numero di auto danneggiate e i soliti rimpalli di responsabilità tra cittadini e amministrazioni, il sistema potrebbe cambiare il modo di gestire la rete stradale: niente più segnalazioni manuali, niente più attese indefinite per i lavori.