Fai la spesa e non paghi nemmeno un centesimo | Svelato il trucco legale: c’é un segreto nella Dichiarazione dei Redditi
Coppia e soldi risparmiati (Depositphotos foto) - www.buildingcue.it
Un dettaglio poco conosciuto nella dichiarazione dei redditi permette, legalmente, di ottenere rimborsi anche sulla spesa settimanale.
In un momento storico dove anche comprare anche le cose banali sembra diventato un lusso, qualcuno ha trovato un modo per risparmiare davvero sulla spesa. E no, non stiamo parlando di coupon, offerte lampo o app di cashback. C’è dell’altro. Un meccanismo poco noto e perfettamente legittimo che potrebbe alleggerire – e non di poco – il totale del carrello.
Sempre più italiani, complici i rincari e una certa insofferenza verso la burocrazia, iniziano a guardare con interesse alle possibilità offerte dal fisco. No, non è uno scherzo. Tra scartoffie, codici e scadenze, la dichiarazione dei redditi può nascondere vere occasioni. Il trucco è sapere dove cercare… e soprattutto cosa inserire.
C’è chi, negli ultimi anni, ha iniziato a prendere confidenza con il 730. Grazie alle versioni precompilate – e forse anche alla disperazione, diciamolo – molti hanno scoperto che tra le righe del modello ci sono voci interessanti. Detrazioni, bonus, rimborsi: roba che può trasformarsi in soldi veri, mica solo in teoria.
E no, non serve essere esperti o commercialisti. Basta un po’ di attenzione, qualche scontrino ben conservato e la voglia di spulciare quei moduli che, lo ammettiamo, a prima vista sembrano scritti in aramaico. Ma una volta capito il trucco, diventa tutto molto più semplice (e conveniente).
Una modifica che può fare una grossa differenza
Nel 2025 è arrivata una novità piuttosto interessante – e sì, parliamo sempre del 730. Da quest’anno, chi acquista abbigliamento professionale può chiedere un rimborso. Detto così sembra banale, ma non lo è. Perché vuol dire che certe spese fatte ogni mese possono tornare indietro sotto forma di detrazione fiscale.
Come riporta VelvetMag, la misura è destinata a lavoratori e pensionati che devono, per obbligo, indossare capi specifici per svolgere la propria attività. Parliamo di divise, tute, scarpe da lavoro e simili. L’importante è che siano spese documentate e, soprattutto, strettamente legate alla professione. Ah – e vanno inserite nel quadro E del modello. Dettaglio non da poco.

La possibilità
E qui arriva la parte interessante. Alcuni di questi articoli, sì proprio quelli detraibili, possono trovarsi nei negozi dove fai normalmente la spesa. In certi casi, una parte del tuo carrello settimanale può diventare detrazione fiscale. Ti sembra assurdo? E invece è tutto nero su bianco nei documenti dell’Agenzia delle Entrate.
Se ad esempio lavori in ambienti dove serve abbigliamento tecnico – tipo scarpe antinfortunistiche o tute da lavoro – e li compri al negozio fornito anche di questi oggetti (che però rientrino strettamente nelle condizioni della misura), puoi portare lo scontrino in detrazione. Basta conservare tutto e avere la documentazione giusta che ne attesti la necessità professionale. E il bello è che non è una furbata, è tutto perfettamente legale. Una di quelle cose che pochi sanno, ma che – se usata bene – può davvero far risparmiare.
