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Gli archeologi hanno scoperto lo stile di vita dei romani di periferia partendo da 2 oggetti | Una scarpa e un pezzo di legno hanno cambiato la storia

Archeologi al lavoro

Sete di conoscenza (instagram.com/INRAP) - www.buildingcue.it

Archeologi: come una scarpa e un pezzo di legno possano riscrivere la storia della civiltà romana di periferia.

Parliamo un poco di archeologia: un argomento assolutamente bellissimo e straordinario, che ci regala sempre tante curiosità. E che noi amiamo affrontare nei nostri articoli!

In particolar modo, gli archeologi sono dei grandi fan, per così dire, della civiltà romana. Seconda, o meglio terza, vera fondatrice della civiltà occidentale che noi ad oggi conosciamo.

I primi veri capostipiti della civiltà moderna sono indubbiamente sono stati gli Arabi. Cui sono poi seguiti i Greci, che hanno regalato una sferzata di accademia e riflessività al pensiero moderno.

Ma i Romani hanno dato quel piglio pratico in più a così tante istituzioni e modelli che noi ancora oggi applichiamo. Tuttavia, pensiamo sempre alle grandi civiltà solo con i grandi nomi, magari preoccupandoci poco della vita di periferia.

La civiltà nascosta

A questo ha rimediato l‘Istituto nazionale delle ricerche archeologiche preventive francese, secondo quanto viene illustrato sui loro social e anche da National Geographic. A Izernore, cittadina della regione dell’Alvernia-Rodano-Alpi francese, gli archeologi dell’Inrap hanno portato alla luce un raro insieme di oggetti antichi in legno, molto ben conservati grazie alla presenza continua di acqua fin dall’antichità, associata all’assenza di luce e ossigeno.

Tra i ritrovamenti di maggiore rilevanza si possono notare diverse tavole in legno, alcune delle quali con segni di scritture tracciate con inchiostro. Simili a moderni quaderni o ricevute, erano comuni nell’Impero Romano e forniscono una risorsa per l’analisi delle attività amministrative e commerciali del periodo. Una tavoletta in particolare, con un testo di sei righe ancora leggibile, è attualmente sotto attenta esaminazione epigrafica.

Scarpe romane
Dettaglio delle scarpe (instagram.com INRAP) – www.buildingcue.it

Reperti straordinari e rivelatori

Oltre alle tavole, gli scavi hanno portato alla luce i resti di un laboratorio artigianale specializzato nella lavorazione del legno di bosso, stimato per la sua durezza, robustezza e grana fine. I frammenti rinvenuti, tra cui schegge e piccoli pezzi, confermano la produzione locale di pettini, piccole scatole cilindriche destinate a gioielli o cosmetici e fusaiole, e pesi utilizzati durante la filatura.

Altro reperto di grande interesse è rappresentato da due suole in legno d’acero, complete, appartenenti a calzature tipiche chiamate “sculponae”, una tipologia di sandali in legno fissati al piede tramite cinturini di cuoio. Una delle suole, di dimensioni adatte per un bambino di 6/7 anni, presenta piccoli chiodi per sostenere le stringhe, mentre l’altra mostra un foro tra le dita, suggerendo una struttura simile a quella delle infradito! I reperti, trasferiti al laboratorio ARC-Nucléart di Grenoble per trattamenti, sono esposti nella mostra intitolata “Pozzo di conoscenza, 240 anni di scavi a Izernore”, aperta al pubblico dal 21 settembre fino al 31 dicembre 2026.