Autovelox, altro che ADDIO | Bisogna stare attenti in Strada: le multe che arrivano stanno arricchendo tutti i Comuni

Multe, si sta davvero esagerando (Freepik Foto) - www.buildingcue.it
Ci sono numeri che parlano da soli, e raccontano un’Italia che non rallenta nemmeno quando si tratta di multe.
Mentre gli automobilisti speravano in una tregua, la realtà sembra andare in direzione opposta: i controlli restano serrati e gli incassi continuano a crescere, a dimostrazione di quanto la sicurezza stradale e la finanza locale viaggino ormai su binari paralleli.
Sulle strade italiane, tra limiti di velocità, varchi elettronici e telecamere intelligenti, ogni viaggio è diventato una corsa a ostacoli invisibili. Le riforme promesse dal nuovo Codice della Strada non sembrano aver scalfito un sistema che, da Nord a Sud, continua a generare miliardi. Una rete fitta, difficile da evitare, che si traduce in milioni di verbali ogni anno.
Dietro ogni dispositivo, però, non c’è solo la tecnologia: ci sono le politiche dei Comuni, le esigenze di bilancio e una certa “dipendenza” da quelle entrate. Le sanzioni stradali, per molte amministrazioni, rappresentano ormai una voce stabile di sostegno economico. E la riforma degli autovelox, tanto attesa, sembra aver prodotto solo un piccolo scossone.
Il Codacons, da anni in prima linea nel monitoraggio delle contravvenzioni, lo ripete con chiarezza: l’obiettivo della sicurezza non può diventare un pretesto per fare cassa. Ma i dati del 2025 dicono tutt’altro.
I Comuni fanno il pieno: oltre 1,25 miliardi in nove mesi
Secondo un’analisi pubblicata da Virgilio Motori, nei primi nove mesi del 2025 i Comuni italiani hanno incassato più di 1,25 miliardi di euro dalle multe. Le nuove regole del Codice della Strada non hanno dunque rallentato la macchina delle sanzioni: gli autovelox restano al loro posto, i cartelli pure, e gli automobilisti continuano a pagare.
A guidare la classifica c’è la Lombardia, con 305 milioni di euro, seguita da Toscana (131 milioni) ed Emilia-Romagna (129 milioni). In fondo, la Valle d’Aosta con poco più di 2 milioni. Nelle grandi città domina Milano, che da sola raccoglie 123 milioni, quasi il doppio di Roma e più del triplo di Firenze.
Le riforme non frenano le multe
Nonostante la “stretta” sugli autovelox introdotta a giugno, gli incassi sono calati appena del 3,2% rispetto al 2024. In alcune regioni, come il Molise (+86%) e la Sardegna (+22%), gli introiti sono addirittura aumentati. È la dimostrazione di un sistema che continua a funzionare a pieno regime, anche con nuove regole e limiti più rigidi.
Il Codacons lancia un monito: dal 30 novembre 2025 scatterà l’obbligo per gli enti locali di comunicare il censimento completo degli autovelox. In caso contrario, gli apparecchi dovranno essere disattivati — una misura che potrebbe finalmente restituire un po’ di equilibrio tra sicurezza e trasparenza. Ma per ora, una cosa è certa: le multe continuano a correre più veloci delle auto.