Da oggi le autostrade sono un campo minato | Piazzate tantissime telecamere: ti bastonano a ogni sgarro, anche quelli più piccoli

Una minima disattenzione può davvero costarti caro. I conducenti sono ormai stufi di questa situazione. Saranno continuamente sorvegliati
I pedaggi autostradali continuano ad aumentare, nonostante determinati tratti risultino ingabbiati più che mai nel corso delle ultime stagioni da lavori che non accennano a giungere ad una conclusione, obbligando spesso gli automobilisti a restare intrappolati nel traffico.
Rampe chiuse, deviazioni, prosecuzioni su un’unica corsia, disagi e code anche ai caselli, che rendono anche soltanto una percorrenza di cinque minuti, dal casello d’ingresso a quello successivo, un vero e proprio grattacapo.
E se ciò non bastasse, l’introduzione di sistemi volti a mantenere uno stretto controllo sulle attività e sui comportamenti mantenuti dai guidatori lungo i tratti autostradali, ha dato ulteriormente adito alle lamentele dei guidatori.
Insomma, non c’è pace per le tasche dei consumatori che hanno abitualmente necessità di fruire dei percorsi autostradali. Le tariffe sui pedaggi, così come degli abbonamenti Telepass, salgono vertiginosamente e anche la più minima violazione può costare caro.
Una novità significativa
Il sistema che nel corso dell’anno 2025 è ufficialmente entrato in vigore lungo le autostrade italiane è quello dei Tutor 3.0. Questi dispositivi, che stanno subendo potenziamenti e perfezionamenti di anno in anno, sono indispensabili nel catturare ogni singolo istante della guida in autostrada, evidenziando la presenza eventuale di eccessi rispetto ai limiti di velocità vigenti che vengono operati dagli automobilisti stessi.
E non parliamo di uno strumento analogo agli autovelox, in grado di inquadrare il veicolo esclusivamente nel momento esatto in cui, al passaggio davanti alla telecamera, risulta assumere una velocità eccessiva. Esistono, infatti, delle specifiche aree Tutor, al cui inizio la targa del veicolo viene individuata, così da tenere traccia dei comportamenti assunti dallo stesso, a partire dalla sua velocità media, fino al termine dell’area designata.
Applicato il principio di “tolleranza zero”
I Tutor si occupano, dunque, anche di tenere traccia di differenti comportamenti che violano le direttive imposte dal Codice della Strada, ma che purtroppo si continuano a vedere con preoccupante frequenza sui tratti autostradali dell’intero Stivale. Magari comportamenti sui quali, fino ad ora, le forze dell’ordine e la giustizia stradale hanno anche tentato di chiudere un occhio, dimostrandosi tolleranti, ma in merito, a partire dall’introduzione di questi nuovi sistemi di sorveglianza, ci sarà da aspettarsi il più assoluto pugno duro.
Cambi di corsia e sorpassi azzardati sono forse gli esempi principali: chi li compirà verrà severamente punito, onde evitare che il medesimo comportamento venga ripetuto in futuro. Tornando a focalizzarci sui limiti di velocità, i classici Tutor non sono, finora, stati in grado di differenziare i limiti tra le categorie di automobilisti che dovevano, canonicamente, attenersi ai 130 km/h, e chi invece aveva l’obbligo dei 100 km/h, come i neopatentati. Ma l’introduzione dei 3.0 renderà possibile anche questa distinzione, comminando sanzioni al rialzo rispetto soltanto a qualche stagione fa. A riportarlo è ReportMotori.