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Scoperta la Pompei inglese | Tornata alla luce dopo 3000 anni: è stata completamente distrutta da un incendio megagalattico

Illustrazione della Pompei inglese (Canva FOTO) - buildingcue.it

Illustrazione della Pompei inglese (Canva FOTO) - buildingcue.it

Pompei è unica nel suo genere, eppure non mancano scoperte simili in giro per il mondo. Come in questo caso.

Pompei è una delle città antiche più affascinanti al mondo, un luogo che sembra aver fermato il tempo. Fondata dai Sanniti e poi fiorita sotto i Romani, era un vivace centro commerciale e culturale, ricco di ville, mercati e templi.

Tutto cambiò nel 79 d.C., quando una violenta eruzione del Vesuvio seppellì la città sotto metri di cenere e pomici. L’evento fu improvviso e devastante: case, strade e abitanti rimasero intrappolati, creando una sorta di istantanea della vita quotidiana dell’epoca. 

Oggi Pompei è un patrimonio archeologico unico, visitato da milioni di persone ogni anno. Passeggiare tra le sue strade lastricate significa entrare in contatto diretto con il passato: domus affrescate, forni, fontane e perfino graffiti raccontano storie di duemila anni fa.

Gli scavi, iniziati nel Settecento e ancora in corso, continuano a restituire scoperte incredibili: mosaici, oggetti di uso quotidiano e nuovi ambienti che ampliano la conoscenza della vita romana.

Una “Pompei” inglese

Tra le nebbie del Cambridgeshire, nella zona umida dei Fens, è emerso un sito che gli archeologi hanno ribattezzato la Pompei britannica. Un nome che può sembrare azzardato, ma che descrive bene l’eccezionale conservazione di ciò che resta di un villaggio di oltre 2800 anni fa. Qui, a Must Farm, come riportato dal The Sun, le ricerche iniziate alla fine degli anni Novanta e intensificate tra il 2015 e il 2016 hanno riportato alla luce un frammento intatto di vita dell’Età del Bronzo. 

La storia di questo insediamento è breve e intensa. Sorto su palafitte sopra un corso d’acqua, il villaggio fu abitato per meno di un anno prima che un incendio improvviso e devastante lo distruggesse. In poche ore, le case in legno crollarono nelle acque sottostanti, trascinando utensili, tessuti, cibo e animali. Il fuoco, seguito dal rapido allagamento, sigillò ogni cosa in uno strato di fango privo d’ossigeno, creando una sorta di capsula del tempo che oggi lascia senza parole.

Illustrazione di Pompei (Freepik Foto) - buildingcue.it
Illustrazione di Pompei (Freepik Foto) – buildingcue.it

Vita quotidiana sospesa nel tempo

Come riportato dal The Sun, le abitazioni, costruite con grandi pali di legno e tetti multistrato di paglia, torba e argilla, mostrano una pianificazione notevole: zone separate per cucinare, lavorare ai telai, riposare o accudire gli animali. Lì vicino, una palizzata difensiva completava il villaggio.

Tra i ritrovamenti spiccano più di 200 oggetti in legno, 150 frammenti di tessuto, 128 vasi e 90 manufatti in metallo. Sono emersi anche resti di pasti quotidiani: minestre di cereali mescolate a carne di capra o cervo, miele, e ossa di agnelli di pochi mesi, che rivelano abitudini stagionali. Alcuni reperti, come perline provenienti da regioni lontane come la Danimarca o l’Iran, raccontano reti di scambio sorprendenti per l’epoca.