Autostrade, ancora auto a folle velocità sulla A2 | Aveva fretta di andare al Sud: ora rischia di restare 4 anni in carcere

Auto corre veloce (Depositphotos foto) - www.buildingcue.it
Un’altra corsa folle sull’autostrada A2 riaccende il dibattito sui limiti di velocità e sulla sicurezza stradale europea.
Negli ultimi tempi, sulle autostrade si vedono scene sempre più assurde. Non è solo questione di traffico o di viaggi lunghi: c’è chi sembra proprio dimenticare che esistono regole. E no, non stiamo parlando di una piccola distrazione, ma di gente che schiaccia il piede sull’acceleratore come se fosse in pista. Il punto è che dietro certe scelte non c’è solo incoscienza: spesso è proprio la convinzione di “essere più furbi” delle regole.
Eppure, superare i limiti di velocità non è solo una “bravata”. È un atto che mette a rischio chiunque stia su quella strada, in quel momento. Si tratta di una sorta di sfida – alle leggi, agli altri automobilisti, forse anche a se stessi. E quando si oltrepassano certi numeri sul tachimetro, non si parla più solo di multa: si entra nel campo del penale.
Ci sono luoghi dove le norme stradali sono prese maledettamente sul serio. E lì non si scherza per niente. Basta poco – un’infrazione importante – e ti ritrovi fuori gioco, con patente sospesa e guai seri da affrontare.
In questi casi, non si tratta di una sanzione simbolica. Le autorità possono revocarti la licenza per anni, farti passare test psicologici e, se proprio va male, mettere le mani direttamente sull’auto. Non importa quanto tu abbia spinto per arrivare prima a destinazione: potresti non guidare più per un bel po’.
Una corsa finita male
Una storia del genere è successa poco tempo fa, come riporta Fanpage.it: protagonista una ragazza di 22 anni, milanese, che ha pensato bene di sfrecciare sull’autostrada A2 a 225 km/h in un tratto con limite fissato a 100. Era il 29 giugno, di sera. In quel momento, probabilmente, le sembrava tutto normale – forse era in ritardo, forse no. Fatto sta che la polizia non ha avuto dubbi.
All’inizio non l’hanno fermata: la giovane era già rientrata. Ma dopo qualche giorno di accertamenti, gli agenti l’hanno identificata e segnalata. La denuncia è arrivata dritta, senza troppi giri di parole. E con essa, tutto il pacchetto: guida pericolosa, eccesso di velocità, potenziale messa in pericolo della sicurezza pubblica. Altro che “una tirata e via”. E non finisce qui.
Tra verbali pesanti e addio alla patente
La ragazza si trovava sulla A2 svizzera e, secondo le leggi svizzere, chi viene classificato come conducente spericolato può finire dentro fino a quattro anni. Non è un’esagerazione: lì la guida irresponsabile è trattata come un vero reato. Oltre al carcere, c’è la sospensione della patente per almeno due anni e, prima di riaverla, bisogna passare un esame psicologico che certifichi l’idoneità alla guida. Sì, proprio così.
In casi gravi come questo, l’auto può essere sequestrata, messa all’asta oppure rottamata. E come se non bastasse, è già scattato per lei (e per un’altra automobilista italiana fermata poco dopo a Cresciano per motivi simili) il divieto assoluto di guidare su tutte le strade svizzere. Due episodi diversi, ma accomunati da una cosa sola: l’idea sbagliata che la velocità sia solo una questione di fretta.