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Gli Antichi Egizi costruirono un vero e proprio impero | La nuova scoperta è eclatante: dominarono nel Mediterraneo

Illustrazione dell'arte egizia (Canva FOTO) - buildingcue.it

Illustrazione dell'arte egizia (Canva FOTO) - buildingcue.it

Gli egizi non vissero e si svilupparono solo nell’attuale Egitto, ma furono dei veri e propri “dominatori”.

Gli antichi Egizi hanno costruito una delle civiltà più affascinanti della storia, fiorita lungo il Nilo oltre cinquemila anni fa. La fertilità di questo grande fiume ha reso possibile agricoltura, commercio e una società organizzata, capace di durare millenni.

Al centro della loro vita c’era il faraone, considerato un sovrano divino, guida politica e religiosa insieme. Intorno a lui si sviluppava una burocrazia efficiente, capace di amministrare risorse e grandi opere.

La cultura egizia è celebre per monumenti straordinari: piramidi, templi e tombe decorate, testimonianze di una raffinata conoscenza di architettura, matematica e astronomia. Anche l’arte e la scrittura geroglifica riflettono un mondo ricco di simboli e credenze.

La religione permeava ogni aspetto della vita, dal culto degli dèi all’attenzione per l’aldilà. Il desiderio di garantire la vita eterna ha dato origine a pratiche come la mummificazione e a un’idea della morte come passaggio verso un’altra esistenza, che ancora oggi affascina e incuriosisce.

Un impero che guardava oltre il Nilo

Quando si pensa all’Egitto dei faraoni vengono in mente il deserto, il grande fiume e le piramidi che svettano nella sabbia. Eppure il loro sguardo non si fermava lì. Questa civiltà, capace di controllare la Nubia e la regione di Canaan, riuscì a spingersi ben oltre, fino a toccare un’isola del Mediterraneo che di solito non associamo al mondo egizio. 

L’isola in questione è Cipro, come riportato da World History Encyclopedia, un punto cruciale nel Mediterraneo orientale. Fin dal II millennio a.C. i contatti commerciali tra il regno del Nilo e questa terra furono intensi, al punto che, in alcune fasi della storia, il potere faraonico arrivò a un controllo diretto. Non era solo scambio di merci: dietro c’era una strategia politica e militare che puntava a tenere un piede saldo nel cuore delle rotte marittime più importanti dell’epoca.

Illustrazione di colonne egizie (Canva FOTO) - buildingcue.it
Illustrazione di colonne egizie (Canva FOTO) – buildingcue.it

Qualche dettaglio in più

Come riportato da World History Encyclopedia, il legame affonda le sue radici nel Nuovo Regno (XV–XII secolo a.C.), quando le campagne di Thutmosi III garantirono all’Egitto l’egemonia sul Levante. Le tracce di questa presenza a Cipro, allora chiamata Alashiya, si vedono nelle iscrizioni geroglifiche, nei reperti archeologici e nelle famose Lettere di Amarna (circa 1350 a.C.), dove il re cipriota si rivolgeva al faraone come a un “fratello”, segno di un rapporto tra pari basato su un commercio di rame, legname, argento e avorio. 

E si continuerà molto più tardi, con i faraoni tolemaici. Dopo la morte di Alessandro Magno, Tolomeo e i suoi successori, pur di origine greca, assunsero titolo e simboli dei faraoni e, dal 305 a.C., fecero di Cipro una vera roccaforte. L’isola divenne una base navale e commerciale di prim’ordine, utile a controllare il traffico di grano, vino, olio e metalli tra Grecia, Siria ed Egitto.