Gli Hobbit esistevano e vivevano proprio qui | Scoperta archeologica incredibile: non sono solo personaggi di fantascienza

La casa di Bilbo (Depositphotos foto) - www.buindingcue.it
Una scoperta inaspettata riporta alla luce tracce reali di una specie umana che sembrava solo frutto di fantasia.
Ci sono posti nel mondo in cui, davvero, la terra sembra avere una memoria tutta sua. Magari non dicono molto a prima vista: un’isola sperduta, una grotta dimenticata, un sasso apparentemente uguale a mille altri. Eppure, proprio lì sotto, si nascondono storie che nessuno si aspetta. Basta scavare un po’ e salta fuori qualcosa che ti cambia la prospettiva.
Ci sono luoghi in cu gli archeologi ci stanno letteralmente impazzendo da anni, e ogni tanto spunta qualcosa che fa saltare sulla sedia pure i più scettici. In quei luoghi remoti, dove il tempo sembra fermarsi, si incrociano scienza, mito e un bel po’ di mistero.
La cosa più strana? Alcuni racconti locali parlano da sempre di creature piccole e strane. Non sono umani, ma quasi. Hanno strumenti, si muovono nella foresta, fanno cose. Sembrano leggende, finché non ti accorgi che qualcosa di vero ci dev’essere per forza. È come se le storie degli anziani fossero l’eco di una verità dimenticata.
Ma in fondo, è questo il bello: capire da dove veniamo, con chi abbiamo condiviso il pianeta e cosa ci rende davvero umani. E quando spuntano specie che sembrano uscite da un film fantasy… beh, è lì che le cose si fanno interessanti. Quelle “favole” iniziano ad assomigliare a cronache.
Tracce nascoste sotto il suolo
Nell’entroterra di Sulawesi, una delle tante isole indonesiane, un team di studiosi ha trovato sette minuscoli utensili in pietra vecchi di oltre un milione di anni. Roba piccola, affilata, come lame rudimentali. Probabilmente servivano per tagliare animali, forse scavare o incidere. La notizia ha fatto il giro del mondo in poche ore.
Dietro la scoperta ci sono ricercatori dell’Università Griffith (Australia) e dell’agenzia BRIN (Indonesia). Hanno scavato a Calio, un sito preistorico nella parte sud dell’isola. Con tecniche di datazione avanzate hanno confermato che quegli strumenti risalgono all’era glaciale, e quindi a un periodo in cui pensavamo che lì non ci fosse anima viva. E qui viene il bello.
Un legame sorprendente con una specie “impossibile”
Perché il sito di Calio non è poi così distante dalla famosa grotta di Liang Bua, dove anni fa sono stati trovati i resti di Homo floresiensis, soprannominati “Hobbit”. Questi piccoli umani – un metro scarso d’altezza e cervello grande quanto quello di uno scimpanzé – vivevano su Flores tra i 100.000 e i 50.000 anni fa.
Il problema (anzi, la domanda) è: gli strumenti trovati a Sulawesi sono roba loro? Oppure appartengono a un’altra specie ancora sconosciuta? Non si sa. Però le coincidenze geografiche e temporali sono difficili da ignorare. Come raccontato da The Sun, secondo il professor Adam Brumm, che ha guidato la ricerca, questa scoperta “aggiunge un tassello importante per capire come si siano spostati gli ominini nell’area del Sud-est asiatico”.